"L' Associazione ha sempre
sostenuto la tesi del coinvolgimento e della responsabilità di
appartenenti alla destra neofascista di allora, ma chiede anche
che venga fatta luce sui veri mandanti dell'assassinio": così in
una nota l'associazione familiari e amici di Fausto e Iaio
commenta la riapertura delle indagini sull'omicidio del 18 marzo
1978 decisa dalla Gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, che ha
accolto la richiesta dei Pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti" ai
quali va la nostra gratitudine, come all'avvocato Brigida" che
rappresenta i familiari delle vittime".
"Le indagini - prosegue la nota - ripartono dal punto dove
arrivarono prima dell'archiviazione del caso nel 2000".
"Auspichiamo che la Gip incaricata abbia la possibilità,
attraverso nuovi indizi e il riesame di testimonianze e reperti,
di trovare una strada che possa portare ad un processo" perché
"la mancanza di una verità giudiziaria sulla vicenda di Fausto e
Iaio è una ferita aperta nella città di Milano medaglia d'oro
della resistenza".
"Purtroppo - prosegue la nota - sappiamo quale spazio abbiano
i fascisti anche oggi all'interno delle Istituzioni. L'
Associazione, che in questi anni si è dedicata alla memoria dei
due ragazzi, chiede, anche a nome di chi da 47 anni ha a cuore
Fausto e Iaio, che sia finalmente fatta giustizia".
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