Gino Cecchettin vorrebbe parlare con il giovane arrestato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, che aveva scritto 'capisco Turetta', e un 19enne fermato a Venezia e che sui social diceva 'Turetta è un modello da seguire', inneggiando quindi all'assassino di sua figlia Giulia.
"Vorrei veramente un confronto. Secondo me è proprio a loro che dovremmo parlare perché chi esalta la violenza forse ha più bisogno da altri di capire che c'è un modo nuovo di parlare", ha detto a Milano. "Dovremmo cercare il confronto non l'attacco" ha detto aggiungendo che vorrebbe che questi giovani "passassero una settimana della vita di Turetta oggi".
"Mi fanno molta pena. Che modello può essere una persona che deve passare la vita in carcere?" ha chiesto Cecchettin, davanti a una platea di studenti dell'istituto Modugno di Conversano, in provincia di Bari, del liceo Carlo Porta di Monza e del liceo artistico Boccioni di Milano.
"Vorrei far provare a quel ragazzo che ha scritto questo una settimana della vita di Turetta oggi, una settimana della frustrazione che Filippo probabilmente ha vissuto quando non è riuscito a gestire quell'emozione. Forse dopo cambierebbe idea" ha aggiunto.
"Anche da un punto di vista razionale non c'è niente da imitare. Io se fossi un giovane di adesso - ha spiegato - non vorrei minimamente essere paragonato o puntare al Turetta che ha fatto quelle azioni come mito o esempio. Ma questo lo risolviamo solo con la cultura. Veramente c'è tanto da fare se arriviamo a questo".
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