Diffida del sindacato medici Cimo
ai vertici della Regione e delle aziende sanitarie e ospedaliere
delle Marche, con una lettera indirizzata anche ia prefetti e
alle Procure della Repubblica. "Nonostante ripetute richieste di
ottenere un confronto onde avere informazioni sugli atti
organizzativi predisposti dalla Regione Marche, dall'assessore
alla Sanità e dai direttori generali delle Aziende, riguardanti
le misure in essere per contrastare la epidemia Covid 19" -
spiega il segretario Luciano Moretti -, il sindacato Cimo "ad
oggi non ha ricevuto alcuna convocazione o informativa, se non
in modo retroattivo o a cose già avvenute". Per questo motivo
"non siamo in grado né di poter modestamente contribuire alla
soluzione delle problematiche relative alla carenza di posti
letto e di personale sanitario né siamo in grado di poter
rispondere ai quesiti e alle richieste degli associati che
vengono spostati da una sede all'altra in modo illegittimo".
Secondo il sindacato Cimo, c'è una prassi "di assegnare
dirigenti medici privi della necessaria specializzazione ad
operare, in turni di servizio o di Guardia divisionale o
interdivisionale o in regime di pronta disponibilità, in reparti
dedicati o, comunque, ove sono ricoverati pazienti Covid 19". In
questo modo si determina "un triplice rischio: "sguarnire
reparti non Covid di dirigenti medici specialisti e
professionalmente competenti; affidare le cure di pazienti Covid
a dirigenti medici non professionalmente adeguati e privi del
titolo specialistico pertinente, in violazione dei principi
generali di appropriatezza e sicurezza delle cure; esporre i
dirigenti medici a rischi personali di particolare gravità sotto
il profilo della sicurezza loro e di tutti coloro con i quali
essi interagiscono". Decisioni questo tipo, sostiene Moretti,
manifestano "l'inadeguatezza con cui la diffusione della
pandemia è stata affrontata dalla catena di comando gerarchica
sanitaria" nei mesi di minore diffusione del contagio e
integrano "una serie imponente di violazioni normative, di legge
e contrattuali". Inoltre "non è stato prodotto il piano annuale
della Emergenza Urgenza 2020, violata la disciplina della
continuità assistenziale e della copertura delle
urgenze/emergenze dei servizi ospedalieri da garantire
attraverso i servizi di guardia notturna e festiva e di pronta
disponibilità notturna e festiva, violata la disciplina della
mobilità interna all'Azienda e tra le aziende, specie quella di
urgenza". La diffida riguarda la necessità "urgente e
indilazionabile di intervenire immediatamente per fare cessare
prassi e comportamenti illeciti e illegittimi". Il sindacato
invita quindi ad assumere "provvedimenti rispettosi del quadro
normativo regolatore della materia, da un lato, revocando, in
sede di autotutela, i provvedimenti assunti in suo spregio e,
dall'altro, garantendo, con i necessari controlli, il ripristino
della legalità violata". Infine chiede "di essere informato ex
ante di tutti gli atti organizzativi che comportano una modifica
della gestione e organizzazione del lavoro aziendale e di tutte
le iniziative di attivazione o di trasformazione di alcune Uoc
in reparti Covid positivi negli ospedali".
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