"Pur non essendo
contraria alla realizzazione di Centri di permanenza per i
rimpatri, o Cpr, resto fermamente convinta che la comunità di
Falconara non può farsi carico di un'ulteriore fonte di
criticità, che andrebbe a sommarsi a tutte quelle già presenti
sul nostro territorio". La sindaca di Falconara Marittima,
Stefania Signorini, interviene sull'ipotesi concreta che un
centro in questione venga realizzato nel Comune di Falconara in
via delle Caserme, zona adiacente all'aeroporto, come anticipato
dal Resto del Carlino ad inizio ottobre.
"Va premesso che non sono arrivate comunicazioni ufficiali in
merito alla localizzazione di strutture per migranti nel nostro
territorio, che in ogni caso non è assolutamente idoneo ad
accoglierne. - aggiunge - Falconara con la presenza di industrie
che hanno un forte impatto sull'ambiente, gli snodi ferroviari e
gli scali merci che occupano territorio e condizionano lo
sviluppo delle aree circostanti, la presenza di un depuratore a
servizio di tanti comuni della provincia - ricorda la sindaca -
paga già un prezzo altissimo per il suo ruolo di servizio
provinciale e regionale. L'avvio dei lavori per la realizzazione
del bypass, che procede molto lentamente, ha inoltre lasciato
sul territorio comunale tanti cantieri aperti, proprio nella
zona che dovrebbe accogliere il futuro Cpr".
"Ci sono poi criticità idrogeologiche che rendono del tutto
inidoneo il sito prescelto. - prosegue - Già negli scorsi anni
in occasione di eventi alluvionali quell'area è stata sommersa
dall'acqua e anche quest'anno, in concomitanza con l'alluvione
del 19 settembre e con le forti piogge del 19 ottobre, si è
allagata l'unica strada che conduce al sito, con l'acqua
arrivata fino ai cancelli di ingresso.
Il sito stesso si troverebbe quindi schiacciato tra il nuovo
tracciato del bypass ferroviario e l'area a rischio esondazione
intorno all'aeroporto, quindi insicura per gli occupanti, con
grosse difficoltà nell'evacuare un tale numero di persone".
"Ad accentuare questo aspetto, il fatto che la zona sia
servita da una modesta viabilità. - scrive ancora Signorini - I
passati eventi di esondazione hanno coinvolto la quasi totalità
delle vie percorribili in tempi estremamente brevi e se tale
condizione dovesse riproposi, la possibilità di evacuazione in
sicurezza sarebbe decisamente poco probabile".
"Infine l'area oggetto di indagine è contenuta all'interno
delle zone di attenzione del Piano di Emergenza Esterno della
limitrofa Raffineria Api. Condizione che, - conclude la sindaca
di Falconara - oltre a rendere potenzialmente insicura la
permanenza costante di persone impossibilitate a muoversi
rapidamente in caso di incidente rilevante, richiede appositi
piani di evacuazione che andrebbero a coinvolgere forze
dell'ordine e mezzi in quantità rilevante".
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