La struttura progettata dall'Anas per il nuovo Ponte Garibaldi a Senigallia "è la migliore possibile che si poteva fare nel rispetto della sicurezza e in modo da avere una costruzione funzionale e duratura". Al Consiglio Grande di oggi a Senigallia, il vice commissario per l'emergenza alluvione 2022 a Senigallia, Stefano Babini, ha replicato così alle obiezioni sollevate da parte della comunità senigalliese e dall'opposizione contraria al progetto ritenuto troppo impattante.
Nel Consiglio straordinario si è parlato dunque del progetto di ricostruzione del ponte demolito dopo l'alluvione del 15 settembre 2022. In un'aula gremita per l'occasione dell'assemblea comunale estesa alla partecipazione di associazioni locali, è intervenuto, oltre a Babini, il presidente della regione Marche e commissario all'emergenza alluvione 2022 Francesco Acquaroli.
In particolare, parte della cittadinanza ha in più occasioni ribadito la propria contrarietà a un progetto definito esteticamente discutibile e molto impattante. Raccolte oltre 9mila firme contro questa modalità di realizzazione. Il nuovo ponte verrà inserito in un contesto, quello del centro storico, dove sono presenti monumenti settecenteschi e edifici con vincolo architettonico e storico. Uno dei punti critici, secondo i detrattori del progetto, è l'altezza del nuovo ponte dovuta al rispetto del franco idraulico: la distanza tra l'intradosso del ponte e il punto di massima piena che corrisponde all'argine in muratura presente in quel punto. E' stato il fattore che più di altri ha determinato il progetto e la sua collocazione di qualche decina di metri più a monte rispetto alla posizione originaria. Un franco idraulico che, come ha ribadito l'ingegner Babini, non può essere ottenuto con l'utilizzo di martinetti e sollevamento del ponte.
A chi contesta la scelta del progetto, ha replicato il sindaco Massimo Olivetti: "il ponte va fatto secondo la norma".
Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente Acquaroli: "questa è un'opportunità che non si era mai verificata prima su questa valle - riferendosi ai 400 milioni di euro stanziati dal governo Meloni. Se oggi dite no a questo progetto di ponte, l'unico possibile, la città vivrà nell'incertezza".
Il vice commissario Babini ha ribadito che sono state valutate soluzioni alternative, presentate anche al Consiglio superiore dei lavori pubblici e, a seguito di tutte le verifiche effettuate, quella attuale è risultata la soluzione migliore possibile nel rispetto della normativa. "C'è un confronto con l'amministrazione comunale - ha proseguito Babini - per valutare come inserire il ponte nella maniera meno impattante possibile nel tessuto urbano. Sarà un ponte leggero e trasparente. È stata scelta la tipologia del ponte ad arco, perché una struttura reticolare o un ponte a fascia, ambedue con pareti laterali, avrebbero rappresentato un ostacolo visivo ai Portici Ercolani e così si è deciso di spostarlo una cinquantina di metri a monte.
In questo modo si è giunti a un compromesso, ha concluso - anche per quanto riguarda la parte ciclopedonale, inserendo anche la realizzazione di due ascensori, cercando di semplificare l'accesso".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA