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Marche Terra di Benessere, un forum sulla qualità della vita

Marche Terra di Benessere, un forum sulla qualità della vita

"In Life - International Quality Life Forum". Ascoli 27-30 marzo

ANCONA, 10 febbraio 2025, 20:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ad Ascoli Piceno, tra il 27 e il 30 marzo, "In Life - International Quality Life Forum", un'iniziativa destinata a diventare un punto di riferimento globale sui temi del benessere, dell'ambiente, della salute e della cultura. L'evento nelle Marche 'Terra di Benessere', è stato presentato oggi alla Bit (Borsa internazionale del Turismo) di Milano dall'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini. In Life - International Quality Life Forum si svolgerà nello storico Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno, simbolo di un territorio che punta sulla cultura e sull'innovazione per promuovere il benessere collettivo. Ospite d'eccezione per sostenere l'importante iniziativa è stato il giornalista e conduttore Rai, Massimiliano Ossini.
    L'evento nasce su ispirazione del World Economic Forum di Davos ed è reso possibile grazie alla legge regionale del 2023 che riconosce le Marche come "Terra del benessere e della qualità della vita". Si tratta del "primo forum internazionale sulla qualità della vita, catalizzando l'attenzione di grandi esponenti del mondo culturale, scientifico ed economico".
    "Accenderà i riflettori sulla città marchigiana che lo ospiterà, legando il suo nome a un evento dal respiro mondiale".
    "Le Marche - ha spiegato Antonini - rappresentano il luogo ideale in cui ospitare un forum sulla qualità della vita, per la sua bellezza e soprattutto per i valori espressi e custoditi dai suoi abitanti. I rapporti umani e l'interazione tra l'uomo e l'ambiente, la cura del tutto e il mantenimento di priorità quotidiane ormai perse in gran parte del mondo, posizionano lo stile di vita marchigiano tra i primi posti a livello internazionale".
    "È con grande soddisfazione che oggi sono qui - ha detto Ossini - per presentare questo progetto che poi si espanderà a livello internazionale ma che è nato tempo fa proprio camminando lungo i sentieri delle Marche. Un progetto che unisce tanti fattori, la cultura, l'agricoltura, l'ambiente e il cibo. Questa regione possiede un dono speciale ed è quello di avere ciò che si sta perdendo: la socialità tra le persone. Le Marche - ha sottolineato il conduttore tv - sono cresciute anche attraverso l'alimentazione, l'agroalimentare. Io non sono nato nelle Marche, ho vissuto all'estero ma poi ho deciso di vivere nelle Marche. Quando ho conosciuto il territorio marchigiano me ne sono talmente innamorato e secondo me qui si trova l'elisir di lunga vita. Le Marche raccontano antico, che non vuol dire vecchio, per l'appunto un territorio in cui la tradizione è fondamentale. Quindi, va bene guardare verso il futuro, con tutte le innovazioni tecnologiche che porta con sé, senza però perdere i valori del passato".
    Antonini ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa nel promuovere nuove strategie di sviluppo sostenibile e nella creazione di un osservatorio internazionale sulla qualità della vita. "Vogliamo - ha sottolineato - che le Marche diventino un laboratorio di idee e proposte concrete, coinvolgendo esperti, istituzioni e cittadini in un percorso di crescita collettiva".
    Il Forum "si articolerà in panel tematici, dibattiti e tavoli di lavoro che coinvolgeranno scienziati, economisti, imprenditori e policy maker, affrontando argomenti chiave come alimentazione e sani stili di vita, turismo sostenibile, agricoltura biologica, politiche giovanili e welfare aziendale".
    "Questa sarà solo la prima edizione di un appuntamento destinato a lasciare un segno tangibile nel dibattito internazionale", ha annunciato Antonini.
    Alla Bit spazio anche alla promozione e valorizzazione delle ricette e dei menù della cucina marchigiana. La Regione ha infatti dato vita a un progetto che celebra il patrimonio gastronomico locale attraverso la creazione del Registro delle ricette della cucina marchigiana, istituito lo scorso anno con legge regionale. L'iniziativa punta a preservare, facendola conoscere al grande pubblico, la tradizione gastronomica locale, trasformandola in una leva di attrazione turistica e in un'eredità culturale condivisa.
    "È fondamentale - ha dichiarato Antonini - attrarre turisti non solo interessati ai nostri prodotti enogastronomici ma anche desiderosi di scoprire il nostro territorio. Grazie ai prodotti della nostra terra e all'abilità dei nostri ristoratori e chef, abbiamo trasformato la nostra ricca biodiversità in esperienze culinarie straordinarie. Attraverso una legge regionale dedicata a menù e ricette, queste esperienze saranno a disposizione dei turisti e di tutti coloro che vorranno vivere nei ristoranti marchigiani momenti autentici, assaporando le ricette della nostra tradizione arricchite da un tocco di innovazione, perché la cucina è un'arte. Nelle Marche, i ristoranti offrono non solo antiche ricette e menù tradizionali ma anche l'opportunità di conoscere il territorio attraverso il buon cibo. I turisti amanti della buona tavola potranno così vivere esperienze uniche e autentiche".
    Grazie alla piattaforma online dedicata (https://ricettedellacucinamarchigiana.it/) cittadini e operatori possono inviare le proprie ricette di famiglia, contribuendo alla costruzione di un patrimonio culinario certificato. Una commissione di esperti valuterà le proposte e quelle selezionate potranno entrare a far parte dell'archivio ufficiale e dei menu di ristoranti marchigiani aderenti.
    Nella fase iniziale sono già state raccolte oltre 110 ricette da ogni angolo della regione. Si va dallo stoccafisso all'anconetana, alle olive all'ascolana, dal brodetto alla fanese, al coniglio in porchetta, ai vincisgrassi.
    Uno degli aspetti più innovativi del progetto è il coinvolgimento diretto dei ristoratori marchigiani, che potranno scegliere almeno tre ricette certificate da inserire nei loro menu, diventando così ambasciatori ufficiali della cucina marchigiana". "Il Registro delle Ricette della Cucina Marchigiana - ha concluso Antonini - si propone quindi di trasformare la gastronomia in un percorso di scoperta culturale, in cui ogni piatto diventa ambasciatore del territorio e del suo patrimonio storico".
   

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