Su Beko "raggiunto il miglior
risultato possibile grazie al governo Meloni". Il presidente
della Regione Marche Francesco Acquaroli commenta l'accordo
raggiunto nella notte tra azienda e sindacati della
multinazionale turca degli elettrodomestici, dopo l'incontro al
Mimit sulla vertenza che coinvolge vari stabilimenti tra cui
quelli marchigiani di Comunanza e Fabriano.
"Nessuno stabilimento Beko sarà chiuso, neanche nelle Marche,
e non ci saranno licenziamenti collettivi. - osserva Acquaroli -
La vertenza Beko è stata certamente una trattativa difficile in
uno scenario internazionale complesso, che ha visto le
istituzioni a tutti i livelli e parti sociali fare fronte comune
per salvaguardare un comparto strategico per l'Italia e per le
Marche come quello degli elettrodomestici".
"L'esito dell'intesa raggiunta la scorsa notte, grazie anche
al ricorso lungimirante alla Golden Power da parte del Governo,
- sottolinea il presidente della Regione - è un risultato che
non si è visto nel resto d'Europa ed è stato il migliore
risultato ad oggi possibile. Relativamente alle Marche, si era
partiti infatti dall'ipotesi della chiusura dello stabilimento
di Comunanza e da un taglio occupazionale superiore al 50%. -
ricorda Acquaroli - Oggi, nell'intesa tra le parti sul testo
preliminare dell'accordo quadro, raggiunta nella notte al Mimit,
dopo oltre dodici ore di trattativa tra azienda, sindacati e
ministeri, vengono annunciati oltre 80 milioni di investimenti
da parte dell'azienda negli stabilimenti marchigiani, oltre alla
piena salvaguardia dello stabilimento di Comunanza che vedrà un
investimento dedicato di 15 milioni e l'avvio di una nuova linea
di prodotti". "Confermato, il mantenimento del centro di ricerca
sull'elettronica a Fabriano. - prosegue - Gli esuberi
inizialmente previsti sono stati più che dimezzati e verranno
gestiti con uscite volontarie e incentivate, con l'attivazione
di ammortizzatori sociali in deroga, senza il ricorso a
licenziamenti collettivi".
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