"Se quelli appresi dalla stampa
sono i contenuti dell'accordo sulla vertenza Beko, non si può
non esprimere un profondo sconforto". La sindaca di Fabriano
Daniela Ghergo va controtendenza rispetto ai vari commenti dopo
il raggiungimento di un accordo al Mimit tra l'azienda e i
sindacati sulla vertenza legata alla multinazionale turca degli
elettrodomestici che coinvolge stabilimenti anche a Fabriano
(Ancona) e Comunanza (Ascoli Piceno).
"Siamo di fronte a circa 1.280 esuberi, a promesse di
reindustrializzazione tutte da verificare e alla trasformazione
del nostro Paese in un luogo di produzione senza attività di
ricerca, progettazione e sviluppo. - osserva la sindaca -
L'Italia perde centralità in quello che era stato dichiarato un
settore strategico. Che ne è stato dell'annunciata applicazione
del Golden Power?".
"L'esito di questa vicenda - secondo Ghergo - rappresenta una
pagina nera della storia gloriosa dell'elettrodomestico nel
nostro Paese, che ha un impatto gravissimo per l'Italia e per le
Marche. La perdita di competenze è netta, se consideriamo gli
incentivi all'uscita e la cassa integrazione a zero ore
funzionale allo stesso scopo".
"A Fabriano sono 271 gli esuberi tra impiegati, ricercatori
ed operai. 271 famiglie - conclude la sindaca - che saranno
costrette a reiventarsi il futuro nel momento di maggiore
difficoltà economica per il nostro Paese e la nostra regione.
Per rispetto dei lavoratori, si evitino i toni trionfalistici a
cui stiamo assistendo da parte di alcuni esponenti delle forze
politiche di governo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA