Lo sport e dei suoi valori sono "un
mezzo formidabile per creare quella cultura di integrazione
sociale, condivisione, solidarietà, mancanza di discriminazioni,
di assenza di bullismo e cyberbullismo, di correttezza e
fairplay da traslare anche nella vita quotidiana". Le parole del
questore di Ancona Cesare Capocasa nel suo intervento in
occasione della cerimonia celebrativa del 173/o da Fondazione
del corpo della Polizia di Stato che ad Ancona si è svolta al
PalaCasali con la presenza di autorità civili e militari ma
anche di tanti ragazzi e cittadini. All'evento, tra gli altri,
il prefetto Maurizio Valiante, il presidente della Regione
Francesco Acquaroli e il sindaco Daniele Silvetti.
Lo sport è stato il principale tema della cerimonia. Capocasa
lo ha definito "un valido strumento di prevenzione della
illegalità perché incanala le energie dei giovani e dei meno
giovani in modo sano e positivo, tenendoli lontani da situazioni
culturalmente compromesse che costituiscono terreno fertile per
emarginazioni, ghettizzazione e persino illegalità".
Nel discorso del Questore anche un quadro di pubblica
sicurezza nella provincia di Ancona: non si registrano fenomeni
di diffusa illegalità, ha sottolineato Capocasa, grazie
all'attività delle forze dell'ordine e all'elevato senso civico
che contraddistingue la popolazione. C'è però un tema che
preoccupa, la violenza di genere che "continua ad essere sempre
più inquietante e intollerabile, una mattanza soprattutto
domestica, un inferno spettrale, una problematica di civiltà
che, prima ancora di un'azione di Polizia, richiede una decisa
rivoluzione culturale". "Una cultura più forte
dell'indifferenza, - ha sottolineato il questore -
dell'intolleranza, dell'ignoranza dettata dal pregiudizio. Una
cultura che possa restituire a ciascuna donna il diritto di
essere pienamente libera, pienamente se stessa. Occorre partire
dalle Scuole e subito: introducendo l'educazione all'affettività
sin dalle primarie. La violenza non ha colore, la violenza non
ha bandiere. E' ora di volare alto, con coraggio. Sono battaglie
complesse ed il percorso è lungo, ma se viaggiamo insieme, con
la stessa intensità, con lo stesso impegno e coinvolgimento
emotivo, l'obiettivo della violenza di genere passerà da
ambizioso proposito ad una realtà concreta".
Altro fronte su cui porre l'attenzione, ha detto ancora
Capocasa, è quello della criminalità minorile "ove i fenomeni
sono caratterizzati sempre più spesso da modalità violente. E'
necessario ascoltare i giovani - l'appello del Questore - e fare
loro domande profonde, con coraggio ed il coraggio è anche
quello di sentirsi rispondere con riluttanza: saperli ascoltare
vuol dire mettersi in gioco ogni giorni. Creare spazio affinché
si stabilisca una connessione. Il non ascolto crea morte si per
sè. Non è troppo tardi per cambiare ma bisogna agire subito:
proteggere, educare e guidare anche quando è scomodo, anche
quando fa male."
Agli studenti presenti, il monito di Capocasa affinché "non
si girino dall'altra parte, affinché osino ed inseguano i loro
sogni con tenacia e perseveranza".
"Lottate per i vostri obiettivi, i vostri progetti, non
lasciatevi ingabbiare, non fatevi togliere il futuro, - ha detto
il questore - solo così potrete diventare protagonisti di una
società migliore, che concede spazio all'ironia e al confronto,
che antepone la crescita personale al benessere materiale".
Infine un pensiero rivolto alla Polizia di Stato, quella che
"sa intercettare i bisogni, le aspirazioni dei cittadini, che sa
analizzare le situazioni di paura, smarrimento, difficoltà e
insicurezza, costruendo un rapporto di fiducia quotidiano, per
migliorare la qualità della convivenza civile, per creare e
mantenere le condizioni di un'autentica tranquillità pubblica.
Da una Polizia dell'ordine ad una Polizia al servizio dei
cittadini, consapevoli che l'Autorità si eserciti servendo e il
vero potere - ha concluso - è il servizio".
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