C'è anche il Molise nel
programma 'Cammini aperti' ideato dalla Regione Umbria in
qualità di capofila per il turismo slow. L'iniziativa rientra
nell'ambito di 'Scopri l'Italia che non sapevi-Viaggio
italiano', progetto congiunto di promozione turistica delle
Regioni italiane che fa parte del 'Piano di promozione
nazionale' del ministero del Turismo. Tra le attività portate
avanti, quella finalizzata alla valorizzazione del turismo
lento. Il 13 e il 14 aprile saranno 42 i cammini coinvolti, 2
per ogni regione e provincia autonoma, con oltre 2.000
partecipanti, previa iscrizione sul portale dedicato. Le
passeggiate saranno condotte da guide ambientali
escursionistiche o accompagnatori di media montagna. Il 13 il
Molise propone il 'Cammino delle sette Chiese', escursione che,
per quasi 10 km, si sviluppa su antichi tratturi e vecchie
strade rurali. Si parte da Palata (Campobasso) per visitare la
chiesa di S. Maria La Nova fondata da coloni croati nel '500 per
poi proseguire lungo il tratturo Ateleta-Biferno e raggiungere
la Chiesa rupestre di S. Giusta, eretta, con tutta probabilità,
da pastori transumanti che andavano dall'Abruzzo in Puglia e
viceversa. Si arriverà ad Acquaviva Collecroce (Campobasso) al
cospetto della Chiesa di Santa Maria Ester ricostruita nel 18/o
secolo sotto l'egida dell'Ordine di Malta.
La seconda giornata (14 aprile) è dedicata al 'Cammino
dell'acqua', uno dei percorsi più rappresentativi della regione,
lungo circa 60 km, che unisce due importanti poli religiosi: la
Basilica Minore dell'Addolorata a Castelpetroso (Isernia) e il
Santuario di Santa Maria della Libera a Cercemaggiore
(Campobasso). Verrà percorso un tratto di 7,5 km, itinerario che
inizierà con la visita al piccolo borgo di Cantalupo nel Sannio
(Isernia) per poi muoversi a passo lento sul Regio Tratturo
considerato il più lungo e importante d'Italia. Si raggiungerà
poi il territorio del Comune di San Massimo (Campobasso) per una
sosta su un piccolo promontorio dominato dalla suggestiva
chiesetta campestre di Santa Maria delle Fratte. Qui si
degusteranno prodotti tipici prima di tornare indietro lungo
un'antica mulattiera che fa da collegamento ai due borghi del
Matese.
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