"L'avvento dell'intelligenza
artificiale segna un cambio epocale nella storia dell'umanità.
L'AI avrà impatti trasversali sulla vita di tutti noi per questo
è bene introdurre nuove competenze trasversali nelle autorità di
regolamentazione per poter attuare un bilanciamento tra diritti
e le opportunità sociali ed economiche che sono offerte dalla
tecnologia". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo
Nordio, intervenendo al convegno 'Le sfide dell'intelligenza
artificiale', promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi che ha
dedicato al tema uno studio redatto dal professor Giovanni
Guzzetta.
Lo studio affronta le sfide della regolamentazione dell'IA
rispetto alla tutela dei diritti fondamentali. "È necessario
oggi un nuovo paradigma che valorizzi anche la promozione dei
diritti 'potenziati' dall'AI - ha spiegato Guzzetta -. Ciò
necessita una sensibile correzione della regolamentazione e
l'affinamento delle tecniche di bilanciamento tra diritti
'minacciati' e diritti 'digitali'. Anche la governance dei
processi dev'essere conseguentemente modificata in modo tale da
consentire che tale bilanciamento sia svolto correttamente e non
sia squilibrato".
Sul tema è intervenuto il sottosegretario di Stato alla
presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica,
Alessio Butti. "Il governo sta investendo con decisione
sull'Intelligenza artificiale, sia in termini economici che di
posizionamento strategico, con l'obiettivo di arrivare a una
regolamentazione chiara, in linea con l'AI Act, che garantisca
un equilibrio tra sviluppo e tutela dei cittadini". Sul caso
DeepSeek, ha aggiunto, "ci insegna che lo sviluppo dell'IA può
essere più rapido e meno oneroso di quanto si creda, e l'Europa
deve saper cogliere questa sfida con pragmatismo e visione".
Per il segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi,
Andrea Cangini, "lo sviluppo dell'intelligenza artificiale è
essenziale per garantire lo sviluppo dell'economia nazionale ed
europea. Va perseguito salvaguardando i vecchi e i nuovi diritti
individuali".
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