Il dolo eventuale "si configura solo se l'agente prevede chiaramente la concreta, significativa possibilità di verificazione dell'evento e, ciò non ostante, si determina ad agire". Dice questo un documento diffuso dalla Corte di Cassazione la scorsa notte (una "informazione provvisoria" firmata dal presidente Giorgio Santacroce) in occasione del processo Thyssenkrupp.
Era stata la procura di Torino a chiedere che venisse condannato per omicidio volontario, con la formula del dolo eventuale, l'ex amministratore delegato della multinazionale dell'acciaio Harald Espenhahn. La Corte non ha accolto la proposta, che peraltro era già stata bocciata dal procuratore generale. Per applicare il dolo eventuale - si legge nella nota della Cassazione - "occorre la rigorosa dimostrazione che l'agente si sia confrontato con la specifica categoria di evento che si è verificata". "A tal fine - conclude il documento - è richiesto al giudice di cogliere e valutare analiticamente le caratteristiche della fattispecie, le peculiarità del fatto, lo sviluppo della condotta illecita al fine di ricostruire l'iter del processo decisionale".
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