Sostenere la filiera del pesce
d'acqua dolce del Piemonte, compreso l'acquisto delle reti per
la protezione degli allevamenti dal cormorano: è lo scopo dei
due bandi voluti dall'assessore al Commercio, Agricoltura e
Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte, Paolo
Bongioanni, che vengono pubblicati proprio in questi giorni.
"Mettiamo a disposizione - spiega l'assessore -
rispettivamente 324.444 euro per le imprese di acquacoltura e
30.000 euro per le cooperative di pescatori professionali attive
in Piemonte. Sono misure pensate per sostenere le imprese attive
in un comparto di grande qualità come quello dell'acquacoltura
piemontese e della pesca professionale sul Lago Maggiore".
Le aziende di acquacoltura in Piemonte sono ventuno: una in
provincia di Biella, dieci in quella di Cuneo, due in quella di
Novara, sette nel Torinese, una in quella di Verbania. Due le
cooperative di pescatori del Verbano, una a Lesa (No) e una a
Baveno (Vb). Le specie ittiche allevate sono Trota Iridea, Trota
Fario, Salmerino, Carpa, Tinca (fra cui la rinomata Tinca Gobba
del Pianalto Dop), l'Anguilla, il Pesce Gatto e lo Storione
delle acque del Ticino, che produce l'unico caviale made in
Piemonte. "I pesci d'acqua dolce allevati nelle acque dei
torrenti alpini come nelle peschiere del Pianalto - evidenzia
Bongioanni - sono produzioni di altissima qualità, protagonisti
della grande tradizione gastronomica del Piemonte e della
creatività contemporanea dei nostri chef".
I due bandi attingono ai fondi messi a disposizione dal
Feampa, Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e
l'acquacoltura. I progetti delle imprese di acquacoltura devono
avere un importo compreso fra i 10mila e i 100mila euro e
possono essere finanziati fino al 60%, quelli delle cooperative
di pesca fino al 100% con un importo fra i 5mila e i 30mila
euro. La graduatoria delle imprese ammesse sarà pubblicata a
fine agosto.
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