Undici cittadini e tre associazioni
hanno avviato a Torino un'azione legale per la salvaguardia
della Riserva naturale del Meisino, interessata in queste
settimane da lavori per la realizzazione di un 'Centro
dell'educazione ambientale e dello sport'. Al tribunale è stato
chiesto un Atp (accertamento tecnico preventivo) su vari aspetti
del progetto.
Questa mattina, in occasione dell'apertura del procedimento,
gli attivisti del comitato 'Salviamo il Meisino', di cui fanno
parte gli undici cittadini, si sono raccolti in presidio davanti
al Palazzo di giustizia. "Stiamo lottando - ha spiegato il
portavoce, Roberto Accornero - per evitare la distruzione di una
zona preziosa dal punto di vista naturalistico. I lavori,
portati avanti per iniziativa del Comune, hanno un impatto
devastante: parliamo di spreco di denaro pubblico e di
cancellazione di biodiversità. Ci sono norme che non sono state
rispettate ed è su questo punto, in particolare, che chiediamo
al tribunale di fare chiarezza".
Da mesi il comitato protesta contro lo svolgimento delle
opere. Il cantiere è sotto la vigilanza delle forze dell'ordine.
Accornero afferma che 16 attivisti, per avere preso parte alle
dimostrazioni, sono stati multati per un ammontare complessivo
di 26 mila euro.
Ad affiancare gli undici ricorrenti sono le associazioni Lav,
Uti e Centro recupero ricci 'La Ninna'.
"Non molti lo sanno - viene spiegato - ma sono diverse le
specie selvatiche e protette che hanno le proprie tane
all'interno dell'area. Abbiamo tassi, volpi, scoiattoli,
pipistrelli, faine, falchi, aironi, picchi, ed è essenziale
proteggere ognuno di loro. Ma le operazioni di cantierizzazione
provocano spavento, allontanamento, dispersione e morte. Il
progetto comporta l'aumento del carico antropico in un'area che
è già fruibile e che per giunta è soggetta a vincolo
idrogeologico. Sappiamo che, per effetto delle nostre
rimostranze, sono state effettuate delle modifiche ai piani
originali: ma questo non basta".
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