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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
Consiglio Veneto approva a maggioranza, senza voti contrari, il DL della Giunta regionale per attrarre investimenti nel Veneto
(Arv) Venezia 26 feb. 2025 - Il Consiglio regionale del Veneto, dopo aver esaminato una trentina di emendamenti che restavano da affrontare, ha approvato oggi pomeriggio, a maggioranza, con l’astensione delle opposizioni, il Disegno di legge della Giunta regionale “Disposizioni in materia di attrazione degli investimenti nel Veneto”. In sede di dichiarazione di voto, Renzo Masolo (Europa Verde) ha affermato che “pur trattandosi di una legge sicuramente giusta, avrebbe dovuto essere molto più coraggiosa, perché i tempi sono maturi per farlo, per dare, a fine mandato, segnali forti di visione per il futuro della nostra Regione. Secondo noi, bisognava cambiare il modello di mobilità in chiave sostenibile, per poter creare tantissima occupazione e sostenere così le imprese. E manca una visione sul contenimento del consumo di suolo, che continua a essere perduto, nonché una visione di tipo ecologico e di sostenibilità. Le agevolazioni avrebbero dovuto essere destinate alle imprese virtuose”. La Capogruppo Dem Vanessa Camani, nell’annunciare “il voto di astensione”, ha motivato la scelta sottolineando come “per noi, le politiche industriali sono cruciali, e peraltro sono tornate a essere una priorità. È fondamentale il ruolo che le istituzioni sono chiamate a svolgere per orientare lo sviluppo che vogliamo dare ai territori. Dobbiamo creare sinergie a livello regionale, nazionale ed europeo per costruire assieme le nuove politiche industriali, ma la Regione, su questo fronte, deve cambiare rotta: serve un piano strategico, una visione complessiva che copra i prossimi decenni, che va costruita con grande responsabilità. Crediamo che questa proposta normativa abbia il limite di rincorrere singoli investimenti ma sia priva di una lettura complessiva dei processi in campo. Noi non vogliamo assecondare le volontà esterne ma guidare i processi in corso. Per noi l’attrattività del Veneto si fonda su aspetti strutturali: occupazione, infrastrutture e servizi, non basta lo sconto fiscale, la semplificazione”. Per Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) “questa legge arriva tardi, ma sancisce la fine di un’era: ora serve un intervento pubblico, anche per sostenere le imprese. Ma non abbiamo raggiunto il risultato che volevamo: per questi ci asterremo. Perché sarebbe servito, tra altri aspetti, inserire premialità per chi investe in lavori di qualità, nell’occupazione giovanile, per dare un motivo di rientrare a quei tanti, troppi giovani che se ne sono andati all’estero. Manca una visione complessiva e il monitoraggio futuro sulle ricadute per i territori”. Alberto Villanova, presidente dell’Intergruppo Lega- LV, nell’annunciare “il voto convintamente favorevole sul provvedimento”, ha criticato l’opposizione per aver fatto “un ostruzionismo immotivato e insensato su una proposta normativa utile ai Veneti perché finalizzata ad attrarre investimenti nei nostri territori, che ha bloccato l’Aula per tre settimane”. Villanova ha anche respinto “le critiche delle minoranze al modello economico veneto fondato sulle piccole e medie imprese: evidentemente, abbiamo una lettura della società molto diversa”. Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia, ha annunciato il “voto favorevole alla proposta normativa in quanto riteniamo faccia l’interesse dei Veneti e dia impulsi per cercare di valorizzare lo spirito del nostro tessuto imprenditoriale”, ma ha rimarcato come “l’assessore Marcato non ha accolto la nostra proposta affinché le imprese che decidono di investire da noi potessero pagare un po’ meno IRAP (manovra da 300 mila euro, pochi davvero per una Regione)”. Erika Baldin (M5s) nel “ringraziare la maggioranza per aver votato un mio emendamento a favore della sostenibilità energetica”, ha però affermato che “ci sarebbe stato bisogno di inserire nel provvedimento la questione del capitale umano: le imprese senza lavoratori non vanno avanti. SI sarebbe dovuto incentivare i giovani fuggiti all’estero a rientrare, avvantaggiare le imprese che non inquinano”. “Bene anche il voto sul mio ordine del giorno che chiede al Governo di far sentire di più la propria voce per evitare l’imposizione dei dazi trumpiani”, ha chiosato l’esponente pentastellata. Lucas Pavanetto (FdI) ha ringraziato “l’assessore Marcato e tutte le strutture regionali che hanno lavorato su questo progetto di legge che ha lo scopo di rilanciare l’economia veneta. Si può discutere sulle risorse stanziate, ma non sugli interventi previsti per rendere la nostra Regione più attrattiva, per favorire gli investimenti nel Veneto. Si tratta dell’inizio di un percorso interessante: per questo voteremo a favore”. Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione) ha sottolineato subito un risultato: “per la prima volta, la maggioranza ha preso la parola in Aula”, ma ha enunciato “diverse criticità. Credo che sia stata molto più efficace l’azione ministeriale per attrarre investimenti esteri. E così mi viene un dubbio: siamo sicuri che la nostra legge sia in grado di differenziare il Veneto rispetto ad altri territori, vista l’asticella alta fissata a livello nazionale’”. “Dobbiamo essere innovativi e creare accessi diretti tra aziende e percorsi formativi – ha aggiunto Lorenzoni – Dobbiamo dare spazio ai giovani: il valore incrementale verrà nei prossimi anni dalle imprese della conoscenza; abbiamo bisogno di giovani capaci e preparati che possano dialogare con chi fa impresa. Chiedo all’assessore Marcato di farsi carico di questi ‘compiti per casa’. E servono veri ecosistemi”. “Noi non abbiamo fatto ostruzionismo, bensì cercato di dare contenuti più stringenti al provvedimento”, la replica del Portavoce dell’opposizione alle critiche della maggioranza. “E non parliamo di follie green ma della necessità di modificare un parametro tecnologico. Per tutte queste considerazioni, ci asterremo”, ha concluso Lorenzoni. L’assessore Roberto Marcato ha espresso “grande soddisfazione per aver portato in porto questo provvedimento. Abbiamo dato una risposta importante ai Veneti”. Marcato ha anche respinto le critiche dell’opposizione di non aver messo in piedi un vero Piano strategico industriale. “Lo abbiamo presentato nel 2020, al termine di un percorso condiviso con le parti sociali e dopo una serie di importanti incontri”. “Questo provvedimento non doveva essere omnibus che, per accontentare tutti, avrebbe poi finito per scontentare tutti – ha aggiunto l’assessore - È una parte di un tutto molto più vasto, che deve raggiungere determinati obiettivi, soprattutto quello di creare un ecosistema accogliente per le imprese, che parli lo stesso linguaggio degli imprenditori, che agevoli chi abbia voglia di fare impresa”. Ricordiamo che il DL della Giunta regionale vuole favorire l’insediamento nel territorio regionale di nuovi sistemi produttivi di imprese o aggregazioni di imprese e l’espansione di insediamenti esistenti, anche mediante la realizzazione di programmi di riconversione produttiva o il riutilizzo di impianti inutilizzati o dismessi. L’obiettivo è di: aumentare l'attrattività del territorio regionale per gli investitori nazionali ed esteri; accrescere la competitività e la produttività del sistema economico veneto; favorire il rilancio produttivo a partire dai settori strategici, contrastando la delocalizzazione anche attraverso interventi atti ad agevolare le imprese, in particolare quelle che si impegnano a mantenere la loro presenza nel territorio regionale, salvaguardando l'occupazione e il lavoro.
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