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Tamberi, ora obiettivo Los Angeles e diventare papà

Tamberi, ora obiettivo Los Angeles e diventare papà

'Parigi giorno più brutto della mia vita, Jovanotti un esempio'

SANREMO, 12 febbraio 2025, 20:06

(dell'inviata Giorgiana Cristalli)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 "Sanremo e il Quirinale? La sensazione di impegno è stata per me simile come pure la paura di sbagliare. Volevo fare bella figura in entrambi i casi, ma davanti al presidente della Repubblica Mattarella mi tremavano le gambe, sul palco del Festival no": Gianmarco Tamberi riassume così la sua emozione all'indomani dell'esibizione con Jovanotti al teatro Ariston nella prima serata della kermesse.
    "Ci vediamo a Los Angeles 2028" ha annunciato a Sanremo il campione olimpico di salto in alto, smentendo le voci di un suo possibile ritiro dalle competizioni.
    Dopo i mesi "molto duri" di Parigi, dove era "arrivato in forma stratosferica" ma è finita male, ha deciso di rimettersi in gioco e di annunciarlo al Festival proprio accanto a Jovanotti, una cosa non casuale. "Con Lorenzo abbiamo tanto in comune - racconta Tamberi in un evento a margine del festival - dal momento che ci siamo incontrati la prima volta dopo il mio infortunio nel 2016 dal fisioterapista Fabrizio Borra. Abbiamo condiviso allora il mio percorso di riabilitazione e la lotta per tornare. La stessa cosa (a parti invertite) è accaduta anche questa volta, dopo il suo infortunio in bici a Santo Domingo. Un percorso parallelo qualche anno dopo. Ci siamo supportati a vicenda. Ci sono somiglianze tra noi - spiega Gimbo - anche in mondi così opposti come la musica e lo sport: una su tutte è la ricerca della perfezione, la maniacalità nel cercare di alzare sempre di più l'asticella".
    La performance di ieri di Jovanotti, che ha investito anche la strada davanti all'Ariston con un esercito di musicisti e in particolare di percussioni, "è stata - sottolinea Tamberi - una delle più belle di sempre. Lorenzo è un numero uno. Aveva voglia di tornare e spaccare il palco. Ho visto una grande energia nei suoi occhi e in quelli di chi lo guardava. È un esempio e maestro di vita".
    Tornando ai suoi impegni sportivi, Tamberi intende gettarsi alle spalle i mesi di tormento e indecisione nei quali, racconta, ha più volte cambiato idea. "Ora devo rimettere il mio corpo in condizione di tornare. Ho davanti quattro anni di preparazione in vista dell'obiettivo Los Angeles. Un altro sogno è di diventare presto papà. "Sarebbe bellissimo avere il dono di un figlio o di una figlia che immagino come una piccola Chiara", dice rispondendo ad una domanda sul desiderio di allargare la famiglia.
    "Non volevo chiudere la carriera con quella brutta immagine alle Olimpiadi di Parigi, il giorno più brutto della mia vita.
    Ho avuto il rifiuto dell'atletica e del salto in alto. Ho fatto poche gare e pochi allenamenti, non volevo più riguardare i video e ho chiesto al mental coach di non seguirmi nelle gare, volevo stare solo. Non ho accettato anche la delusione di Roma, con la curva piena per il salto in alto", confessa l'atleta. "Sono stati mesi molto difficili in cui non avevo il coraggio di pensare di mettermi di nuovo in gioco e sacrificare così tanto tempo per un obiettivo così grande. Quando si prende botta così pesante è difficile avere il coraggio di riprovarci, ci si sente un po' smarriti, si perde la fiducia... Fino ai primi di gennaio ogni giorno cambiavo idea. Mi sono reso conto poi che non era solo una decisione personale ma anche della mia famiglia. Mia moglie Chiara è sempre stata determinante nelle mie scelte.
    Quando sembravo intenzionato a lasciare vedevo la paura nei suoi occhi mentre la vedevo felice nei giorni 'sì'. Anche per strada in molti mi chiedevano di andare avanti". Tamberi vede bene come portabandiera azzurro ai prossimi Giochi il suo amico Gregorio Paltrinieri. "Oggi ho ricevuto un suo bellissimo messaggio perché mi ha seguito al Festival di Sanremo. Su tutti, lui merita di portare quella bandiera e di rappresentare l'Italia onorando una carriera fenomenale".
   
   

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