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Uccisa in stazzo degli orrori, processo d'appello a Sassari

Uccisa in stazzo degli orrori, processo d'appello a Sassari

Vittima una 34enne marocchina, alla sbarra due connazionali

SASSARI, 12 luglio 2021, 16:48

Redazione ANSA

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Massacrata di botte e uccisa: lo stazzo degli "orrori" - RIPRODUZIONE RISERVATA

Massacrata di botte e uccisa: lo stazzo degli "orrori" - RIPRODUZIONE RISERVATA
Massacrata di botte e uccisa: lo stazzo degli "orrori" - RIPRODUZIONE RISERVATA

È iniziato a Sassari il processo d'appello per l'omicidio di Zeneb Badir, la donna di 34 anni di origine marocchina morta il 23 luglio 2018 dopo essere stata massacrata di botte in uno stazzo situato nelle campagne tra Arzachena e Baja Sardinia. Per quel delitto la Corte d'Assise di Sassari, un anno fa, aveva condannato a 21 anni di carcere per omicidio volontario due connazionali della vittima, Jalal Hassissou, di 41 anni, e Soufyane El Khedar, di 37.
    Davanti alla Corte d'assise d'appello presieduta dal giudice Salvatore Marinaro (a latere Plinia Azzena) e al sostituto procuratore generale, Stefano Fiori, gli avvocati difensori, Cristina Cherchi e Agostinangelo Marras, hanno presentato due istanze per chiedere l'acquisizione del verbale per sommarie informazioni in cui si riferisce delle confidenze che uno degli imputati avrebbe fatto a un compagno di cella riguardo all'omicidio (il teste è detenuto in Brasile ed è già stata richiesta la sua presenza al processo a Sassari), e la nomina di un consulente tecnico d'ufficio per accertare se Zeneb Badir fosse affetta da gravi patologie che potrebbero essere state concausa della sua morte.
    Presente in aula anche l'avvocato Damaso Ragnedda che rappresenta la famiglia della vittima, costituitasi parte civile. La Corte ha aggiornato l'udienza al 13 settembre 2021 per sciogliere le riserve sulle istanze della difesa.
   

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