Regione "totalmente inadeguata" a fronteggiare l'avanzata della variante Omicron in Sardegna.
La denuncia arriva dal capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus, secondo il quale "se il virus corre il sistema sanitario isolano è ritando. Bisogna potenziare vaccinazione, tracciamento e operatività dei Pronto soccorso". Per l'esponente dell'opposizione, "l'attenzione della Giunta in queste ore è concentrata sulle nuove nomine delle aziende sanitarie. Ci auguriamo che, se non altro, finalmente si riporti un minimo di certezze e di continuità in un sistema stremato da due anni e mezzo di commissariamenti ingiustificati e dannosi".
"Non è invece accettabile il fatto - attacca Agus - che in attesa di chiudere il cerchio con le mille anime del centrodestra isolano la Giunta sia debole e distratta nel fronteggiare l'emergenza ancora in corso". Nell'elencare i problemi aperti, il capogruppo progressista parte dal ritardo con le terze dosi di vaccino e incalza Regione e Ats affinchè anticipino gli appuntamento fissati per fine gennaio o per febbraio, aprano nuovi punti di somministrazione e aumentino il numero di medici dedicati.
Altro nodo segnalato è il tracciamento. "Nei giorni scorsi il sistema dei tamponi e delle diagnosi precoci è andato in tilt. Ricostruire la catena dei contagi - spiega Agus - è l'unico mezzo che permette di prevenire la diffusione del virus, ma non lo si può fare con diagnosi tardive legate a tamponi eseguiti e validati con ritardo. Questo aspetto è cruciale soprattutto in vista della riapertura delle scuole".
Infine, la gestione dei positivi sintomatici ("l'aumento dei casi dovrebbe imporre di rivedere il sistema dei Pronto soccorso, invece ad oggi l'unica azione è stata la finta inaugurazione del Pronto soccorso del Santissima Trinità"), e i contratti in scadenza il 31 dicembre: "personale precario, convenzioni in essere e comandi interaziendali, come per esempio quello che consente al personale medico e infermieristico del reparto di ortopedia dell'ospedale Marino di Cagliari, chiuso da tempo, di operare all'ospedale Brotzu e di contribuire in maniera determinante alla cura dei pazienti ortopedici di mezza Sardegna".
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