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L'allevatore Tonino, "con le cavallette in azienda è la fine"

L'allevatore Tonino, "con le cavallette in azienda è la fine"

Invasione a Olzai, "ho segnalato ma i mezzi sono pochi"

NUORO, 09 maggio 2023, 19:04

Redazione ANSA

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DI MARIA GIOVANNA FOSSATI

"Il mio terreno è invaso dalle cavallette appena nate, ho segnalato la schiusa 20 giorni fa, ma non ci sono i mezzi per intervenire. La Regione mobiliti nuovi mezzi entro 15 giorni, altrimenti qui sarà una catastrofe". A gridare all'ANSA la sua disperazione è Tonino Siotto, allevatore di Ollolai che ha un pascolo di 150 ettari a Olzai, già tutti invasi dalle neonate locuste.

"Quest'anno si annuncia un'infestazione di proporzioni devastanti rispetto agli anni passati - denuncia Siotto -: gli uomini di Forestas ci dicono che sono già invasi 160mila ettari di oltre 26 paesi della piana di Ottana contro i 60mila ettari dello scorso anno. E stiamo parlando di cavallette che ancora non volano. Se non si interviene subito, già a giugno le locuste arriveranno nei paesi di montagna e anche nelle nostre città".

L'allevatore lancia un appello alle istituzioni, in particolare alla Regione che ha messo in campo la task force diretta da Laore con 200 uomini e decine di mezzi: "La situazione è già fuori controllo adesso, le squadre di Laore e Forestas sono poche e sul campo non hanno i mezzi adatti, anche perché qui i terreni non sono tutti praticabili con i mezzi ordinari - spiega Siotto - Bisogna dispiegare subito tutti i mezzi di Forestas a doppia trazione che arrivano dappertutto, attraversando ruscelli e terreni pietrosi e siglare le convenzioni con i privati che possano percorrere tutti gli angoli delle nostre aziende e spargere il disinfestante. Ma è urgente che la squadra venga potenziata in maniera rapida, perché se le cavallette arrivano a volare, siamo persi".

L'azienda dell'allevatore di Ollolai da quattro anni è in ginocchio per le cavallette. "In questi terreni ho il mio pascolo naturale e a luglio posso contare sul fieno, ma da anni sono costretto a comprare il mangime perché le cavallette fanno fuori tutto. Sono cifre insostenibili: siamo in ginocchio e non abbiamo visto un euro di ristori - attacca - Chi deve intervenire non lo fa mai in tempo, né con le arature in autunno quando si riesce a debellare meglio il fenomeno, né con la disinfestazione durante le schiuse, ma noi siamo molto arrabbiati, non è possibile continuare così".

"Sia chiaro - spiega Siotto - non mi interessa dare la colpa a nessuno, voglio solo che si intervenga subito, non con promesse o annunci di app che segnalano le schiuse, se poi non si hanno squadre per arrivare nei nostri terreni. Ribadisco: è urgente un'organizzazione rapida di mezzi e uomini sennò è la fine".

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