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Caso Todde, presidente 'non è solo una vicenda personale'

Caso Todde, presidente 'non è solo una vicenda personale'

'Farei stessa battaglia se fossi seduta banchi opposizione'

CAGLIARI, 03 febbraio 2025, 14:24

Redazione ANSA

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Un lungo elenco di 25 punti sui risultati conseguiti dalla giunta regionale nei primi nove mesi di legislatura. Ha cominciato così la sua replica la presidente Alessandra Todde, in risposta agli interventi dei capigruppo nel dibattito sull'ordinanza-ingiunzione di decadenza emessa dal collegio elettorale della Corte d'Appello di Cagliari: dal conflitto con lo Stato sull'autonomia differenziata alla norma (poi impugnata) sulle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile, passando per "le 170 delibere sulla sanità" e per tutti i contributi stanziati finora.
    E poi l'affondo contro "coloro che difendono a spada tratta una ministra rinviata a giudizio dal Tribunale per falso in bilancio e truffa allo Stato e oggi attaccano senza remore la magistratura" e che ora "chiedono le mie dimissioni perché ho pagato una bolletta della luce dal valore di 153 euro per il mio ufficio di rappresentanza parlamentare con i miei soldi e non con quelli della campagna elettorale", dice la governatrice negli ulteriori dieci minuti a sua disposizione.
    "Coloro che chiedono a gran voce la mia decadenza, in televisione e sui giornali, e che conseguentemente considerano la volontà degli elettori un mero orpello, non anche il perno della democrazia regionale - aggiunge - sono gli stessi che, in giunta per le elezioni alla Camera dei Deputati, in virtù di tale favor voti alterano retroattivamente i meccanismi di validazione delle schede elettorali, con emendamenti a loro firma, facendo cadere un parlamentare legittimamente eletto in favore di un candidato della loro stessa appartenenza politica", ribadisce. E ancora contro "alcuni giornalisti, che si sono presentati a casa di mia madre ottantasettenne importunandola, perché il mio indirizzo di casa è stato illegalmente reso pubblico da giustizieri di memoria corta".
    E ancora: "Se questa fosse solo una vicenda personale, mi limiterei a difendermi nei contesti opportuni e a portare lì le mie ragioni", ma, sottolinea Todde "un provvedimento di un'amministrazione statale, che con un'ingerenza nella sfera delle attribuzioni della nostra Regione, chiede la decadenza del presidente della Regione, decretando dunque la fine di una legislatura e mandando in fumo le preferenze dei cittadini sardi, non è una questione personale. Farei la stessa battaglia e lo stesso intervento se fossi seduta nei banchi dell'opposizione".
   

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