Il disegno di legge sulla riorganizzazione sanitaria sarà approvato dalla commissione competente del Consiglio regionale giovedì prossimo, ed entro 25 giorni al massimo approderà in Aula. È la linea emersa dalla riunione dei consiglieri di maggioranza del parlamentino presieduto da Carla Fundoni (Pd), che si è svolta al termine della seduta di questa mattina in cui la minoranza ha abbandonato i lavori. I venticinque giorni sono i tempi tecnici necessari prima dell'arrivo del testo all'Assemblea: dieci sono quelli che spettano all'opposizione per poter stilare la relazione, e certamente li utilizzerà tutti anche alla luce delle forti critiche espresse sul provvedimento, e altri 15 sono concessi al Cal, il Consiglio delle autonomie locali, per il parere obbligatorio ma non vincolante.
"Come maggioranza abbiamo la responsabilità di portare un provvedimento in Aula e quindi di calendarizzare come più giusto per noi rispetto all'ordine dei lavori - spiega la presidente Fundoni a margine della seduta - Mi dispiace che la minoranza abbia abbandonato i lavori perché finora abbiamo lavorato davvero molto bene, pur con la differenza di prerogative, ma tengo comunque a ringraziarli per il contributo che in tutto questo periodo delle audizioni hanno dato ai lavori della Commissione".
Intanto nella seduta di questa mattina forti critiche al provvedimento sono state espresse in particolare dal direttore generale della Asl 8 di Cagliari Marcello Tidore: "Questo disegno di legge è definito urgente ma di urgente non trovo nulla tra i suoi articoli - ha sottolineato in audizione davanti ai consiglieri -. Trovo invece una chiara volontà di implementare le funzioni di Ares, anche con una seconda centrale di committenza regionale che a mio parere difficilmente lo Stato accrediterà".
"Peraltro - ha proseguito -, una norma così potrebbe essere usata da grimaldello dalle multinazionali, in termini di ricorsi sulle gare. Sembra quasi che il legislatore voglia trasferire su Ares le funzioni dell'assessorato, gettando così le premesse per la creazione di un mostro amministrativo, consegnato a un manager che resterà in carica per cinque anni, cioè il doppio di quanto mediamente resta in carica un assessore. In Italia non esiste nulla di simile".
E sul cambio ai vertici delle aziende sanitarie, previsto nella norma in discussione, Tidore ha precisato che "il commissariamento è previsto soltanto in caso di cessazione improvvisa o di decadenza". "Invece, il ddl 40 introduce tra le cause del commissariamento lo spoil system, non contemplato dalla legge nazionale - ha precisato -. Ma non è tutto: ai commissari vengono affidati poteri per 'azioni straordinarie ed emergenziali', con una delega che spetta soltanto allo Stato".
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