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Todde, 'strappi sono altri, nomine Asl è segnale discontinuità'

Todde, 'strappi sono altri, nomine Asl è segnale discontinuità'

A margine seduta per Sa Die, 'nessuna divergenza insanabile'

CAGLIARI, 28 aprile 2025, 16:14

Redazione ANSA

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Nursing Up, giovedì 1 sciopero di 24 ore infermieri Brotzu - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nursing Up, giovedì 1 sciopero di 24 ore infermieri Brotzu - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Gli strappi sono altri, gli strappi si consumano nel momento in cui ci sono delle divergenze insanabili". Ha risposto così la presidente della Regione Alessandra Todde ai giornalisti questa mattina prima della seduta di celebrazione per Sa Die de sa Sardigna in Consiglio regionale a proposito dello strappo con gli alleati del Pd sulla nomina dei commissari straordinari delle aziende sanitarie regionali nell'ultimo giorno utile.
    "In realtà il tema è semplicemente una posizione diversa del Partito Democratico - commenta la governatrice -. Io sono costruttrice per definizione, sono anche un'anomalia da questo punto di vista, per come è anche iniziata questa legislatura. E proprio nel solco della costruzione e di tenere unita la maggioranza, mi continuerò a muovere". Todde vuole gettare acqua sul fuoco delle polemiche: "Credo che il fatto di avere vedute e opinioni diverse non significa che ci possano essere dei problemi insanabili su questo lavoro".
    Sul motivo della scelta di procedere con le nomine anche senza un accordo pieno con i Dem, Todde spiega: "Noi abbiamo chiesto ai sardi di avere pazienza sulla legge Finanziaria per portare avanti il testo sulla sanità e quindi sarebbe stato bizzarro se fossimo stati noi a sforare il tempo dei 45 giorni previsti nella legge appena approvata". Non solo, l'orientamento del governo sull'impugnazione della legge ha fatto accelerare: "Era importante dare un segnale di serietà sui tempi - chiarisce -, ma anche relativamente alla predisposizione del governo di un'eventuale impugnazione. Il mio dovere è mettere la Regione nel miglior contesto giuridico possibile ed è proprio questo il motivo che mi ha spinto a rispettare i tempi e cercare il contributo di tutte le forze politiche".
    "Il Pd ha discusso al suo interno la sua posizione e io lo rispetto, spero che da oggi l'obiettivo sia costruire un contesto sanitario partecipato anche da loro. Credo però che i sardi meritassero un segnale di discontinuità", ha concluso.
   
   

"L'istruttoria che ha portato al commissariamento delle aziende sanitarie risulta imperfetta sotto il profilo giuridico, tecnico e politico, e rischia di costituire un rallentamento e un ostacolo all'attuazione della legge regionale 8/2025, anziché favorire il dispiegamento degli auspicati benefici effetti nei confronti della Sanità in Sardegna e, conseguentemente, della salute delle cittadine e dei cittadini". Lo scrive in una nota il Partito democratico che per evitare "ogni azione dilatoria, ovvero ostruzionistica", ha pertanto limitato l'espressione del proprio dissenso alla "mancata partecipazione alle scelte e alla conseguente sanzione formale di esse, tradottasi nella mancata partecipazione della propria delegazione alla riunione di Giunta appositamente convocata in data 27 aprile 2025". "Si apre ora una nuova fase della Sanità sarda, durante la quale, in attesa della cessazione dei commissariamenti, va adeguatamente predisposta una completa ed efficace riorganizzazione della sanità sarda - spiegano i dem nella nota firmata anche dal segretario e presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini oltre che dai tre assessori e dall'intero gruppo consiliare - A questa fase il Partito democratico intende dare, il proprio contributo, consapevole che il popolo sardo giudicherà l'intera Legislatura sulla base dei risultati che saranno conseguiti in materia di salute, e che il primo dovere delle Istituzioni democratiche è quello di servire con competenza e lealtà l'interesse pubblico e di conseguire il bene comune". Secondo il Pd, "le problematiche della sanità non possono limitarsi a una sostituzione dei direttori generali con dei commissari temporanei: serve la riorganizzazione del sistema territoriale anche con i medici di base, la revisione del sistema della formazione delle risorse umane e della funzione delle AOU, la ridiscussione del sistema di finanziamento delle ASL su base capitaria per evitare impropri spostamenti di bilancio, la selezione dei Direttori generali su base professionale, attraverso una commissione di alto profilo, l'impostazione di un nuovo modello di integrazione dell'assistenza sociale e sanitaria considerando l'aumento degli anziani non autosufficienti nei prossimi anni, in modo da garantire la tenuta economica e sociale di tutto il sistema, nell'interesse di tutta la Sardegna e con il coinvolgimento di maggioranza e opposizione per costruire su basi condivise il futuro".

Alleati preoccupati, Agus (Progr.) 'Serve cambio passo'

"Lo strappo all'interno della coalizione ci preoccupa e pensiamo che sia necessario dare subito un cambio di passo nei rapporti interni alla coalizione". Sono preoccupati i partiti della coalizione del campo largo alla guida della Regione per le tensioni tra la presidente Alessandra Todde e i vertici del Partito Democratico, all'indomani delle nomine dei commissari straordinari delle Asl. I Progressisti non nascondono l'insofferenza: "Occorre una convocazione sistematica delle forze politiche che compongono l'alleanza e occorre evitare, in sanità ma anche in tutti gli altri temi della politica sarda, di portare avanti decisioni che possono portare a ulteriori sfilacciamenti", sostiene il capogruppo Francesco Agus, parlando con i giornalisti a margine della seduta di celebrazione di Sa Die de sa Sardigna. "Abbiamo di fronte altri quattro anni di mandato e le sfide del futuro sono immensamente più importanti e anche più complicate di quelle appena affrontate", conclude. "Esiste uno strappo e siamo preoccupati - conferma la capogruppo di Avs Maria Laura Orrù -. Ovviamente è un periodo transitorio quindi sicuramente c'è tutto il tempo per recuperare e lo possiamo fare con l'intelligenza politica che il Partito Democratico e la presidente hanno sempre dimostrato". A ribadire la posizione del Pd è il segretario e presidente del Consiglio regionale Piero Comandini: "Da parte del Pd c'è sempre stata una dialettica per cercare di trovare le soluzioni migliori - ribadisce -. Lo abbiamo fatto anche su altri provvedimenti, facciamo parte di una coalizione estremamente composita dove ci sono diversi pensieri e proposte per la soluzione dei problemi. Per quanto riguarda i commissari, pur essendo estremamente d'accordo sulla necessità di un cambiamento, avevamo posizioni diverse, siamo di fronte a un provvedimento che è molto complesso anche per aspetti giuridici, per cui per noi era necessario soffermarsi un attimo di più". Ma per Comandini, che tenta di smorzare, "è una discussione che ci può permettere anche di affrontare meglio un tema delicato come la sanità". "Noi ci siamo candidati per governare cinque anni. Ne abbiamo appena passato un insieme difficile, ma siamo insieme per governare e risolvere i problemi dei sardi - conclude -. Non è uno strappo, non è una crisi, è una diversa dialettica su un problema complesso come la sanità".

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