ESTER RIZZO: TRENTA GIORNI E 100
LIRE (NAVARRA EDITORE, 148 PAGINE, 15 EURO)
Manifestavano contro la Grande Guerra. Erano donne, erano unite
da un destino di solitudine ed erano mosse a un anno dall'inizio
del primo conflitto mondiale dalla sensazione, diffusa tra la
gente, che si trattasse di un sacrificio immane e immotivato.
Per questo vennero perseguite e condannate. "Trenta giorni e 100
lire" non è solo la pena (carcere e multa) decisa dal tribunale
ma anche il titolo del libro di Ester Rizzo, edito da Navarra.
È la storia di un gruppo di pacifiste siciliane di oltre cento
anni fa che nella forma del romanzo Ester Rizzo, una giornalista
che ha già rievocato tante storie tragiche al femminile, ha
ricostruito con una ricerca nell'archivio di Stato di Agrigento.
Le protagoniste sono Felicia e Caterina, affiancate nella
ribellione da molte altre donne agrigentine, provenienti da
Palma di Montechiaro, Ravanusa, Licata, Campobello di Licata.
Erano tutte accomunate dalla scelta, a quei tempi coraggiosa, di
esprimere il loro aperto dissenso nei confronti di una guerra
che stava affamando il Paese, ma soprattutto il meridione a cui
venivano sottratte forze giovanili e grandi risorse.
Tra tante notizie terrificanti, come la nube di gas che uccise
duemila uomini e le condanne dei tribunali militari che facevano
fucilare i "disertori", Ester Rizzo ha recuperato anche tanti
momenti della vita quotidiana attraverso i quali le donne contro
la guerra riuscivano a testimoniare a viso aperto il loro
impegno e la loro denuncia.
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