"L'Italia che noi donne vogliamo è
una Repubblica fondata sul lavoro per tutti: donne e uomini. Per
cercare di capire come orientarci per salvare e difendere la
nostra idea di futuro occorre focalizzare la nostra attenzione
su tre enormi problemi: troppe donne a casa, molte culle vuote,
tanti, tantissimi giovani che emigrano, spopolando interi
territori del nostro Sud". Lo ha detto Marcella Cannariato,
delegata Sicilia Fondazione Bellisario, intervenendo ai lavori
della 23/ma edizione di "Donna Economia & Potere", seminario
internazionale della Fondazione Bellisario, a Palermo. "Da anni
l'Italia cresce poco dal punto di vista economico e cresce ancor
meno sul piano demografico - ha proseguito - eppure esiste una
risorsa importante di cui si parla poco e sempre nel modo
sbagliato, il lavoro femminile. Fare largo alle donne e
promuoverne l'occupazione - ha aggiunto - è diventato urgente
non solo per ragioni di parità di genere e di giustizia sociale,
ma soprattutto perché senza di noi l'Italia non cresce. Puntare
sul lavoro delle donne è oggi la scommessa più 'conveniente' per
tutti noi, perché significa nuovi posti di lavoro e una nuova
ricchezza diffusa. E significa pure meno culle vuote e meno
bambini poveri". "Deve essere chiaro, però, che fare un figlio
è, e deve restare, una libera scelta. La scelta, cioè, di
mettere al mondo un nuovo essere umano e di diventare genitori
responsabili - ha aggiunto -. L'Italia deve investire in una
cultura dell'infanzia che salvaguardi il diritto di ogni minore
a essere e sentirsi figlio, amato cresciuto, protetto ed
educato". "Oggi assistiamo ad una emergenza generazionale che
pone il minore in una condizione di potenziale vittima di
sfruttamento, abuso e violenza. I sistemi di protezione
all'infanzia e all'adolescenza sono insufficienti e inefficaci
per arginare il fenomeno", ha sottolineato.
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