L'aveva soprannominata "Luce", segnava in rosso sul calendario i loro incontri, si fidava di lei: tanto da usarla come staffetta quando, praticamente indisturbato, usciva dal covo di Campobello di Mazara in cui ha trascorso l'ultimo periodo della sua trentennale latitanza.
"Luce", l'hanno scoperto i carabinieri del Ros e i pm di Palermo, era Floriana Calcagno, 40 anni, insegnante di matematica. Una delle amiche alla corte di Matteo Messina Denaro, uno dei capimafia più ricercati di sempre, che con le sue amanti faceva una vita praticamente normale.
Calcagno, moglie di un favoreggiatore mafioso e nipote del boss Francesco Luppino, è stata arrestata stamattina per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.
Cinque giorni dopo la cattura del capomafia, il 21 gennaio del 2023, si era presentata in Procura con l'avvocato per spiegare che quell'uomo visto in tv lei lo conosceva, che con lui aveva avuto una relazione in un momento difficile della sua vita coniugale, ma che solo allora ne aveva appreso la vera identità. "L'ho conosciuto al supermercato e si è presentato come Francesco Salsi, un anestesista in pensione", aveva detto raccontando di una storia breve fatta di pochi incontri.
"L'ultima volta che l'ho visto è stato a ottobre presso la sua abitazione; lui mi ha più volte chiesto di rivederci, ma io ho negato poiché la storia mi stava iniziando a creare forte tensione, trattandosi di storia clandestina in un piccolo centro cittadino e peraltro sentivo che non era una cosa che mi faceva stare bene", aveva messo a verbale.
Ma quel che hanno scoperto gli inquirenti incrociando gli appunti del boss e le lettere di Laura Bonafede, altra amante del padrino anche lei insegnante, e analizzando le immagini delle videocamere disseminate proprio per dare la caccia al capomafia, è ben altra storia. Per i magistrati l'insegnante "era evidentemente ben consapevole della rilevanza degli incontri col boss".
La donna, inoltre, non solo ha scortato con la sua auto Messina Denaro controllando che nessuno lo seguisse, ma l'ha ospitato nella sua casa al mare di Tre Fontane e ha fatto su e giù dal covo di Campobello anche per portare e prendere cose "fondamentali" per il latitante, dicono gli inquirenti. Come l'8 luglio quando, dopo averla vista, il padrino scriveva in rosso sul calendario "Preso tutto".
Gli occhi elettronici piazzati dagli investigatori hanno ripreso i due nell'auto di lui. Il capomafia con un vistoso foulard rosso alla guida, la Calcagno al suo fianco. O fuori dal covo.
La relazione con la prof. Messina Denaro l'aveva confidata alla Bonafede suscitando la sua gelosia. "Stavolta mi è cambiato l'umore, quella scena mi ha cambiato la giornata. Alle 11.40 circa ho visto Handicap (questo il non gentile nomignolo che aveva dato alla rivale ndr) che usciva dalla zona chiave, dritta come un palo e con una Louis Vuitton sicuramente regalata da te. Regali borse come un distintivo? Fuck", sbottava la donna, recentemente condannata a 11 anni per mafia. La maestra non credeva che la love story fosse iniziata nel 2022 come le aveva raccontato il capomafia. "Se ben ricordi - lo incalzava in una lettera - ti disse che voleva parlarti già nell'agosto 2017, o l'hai dimenticato?".
Alla Bonafede, inoltre, il ruolo assunto dalla Calcagno nella protezione del ricercato proprio non andava giù. "Dici che ti aiuta come può. Ma cosa può fare per te?", scriveva al boss in un manoscritto trovato poi nel covo. "La frase di alto significato indiziante, faceva chiaramente intendere che il latitante in precedenza aveva confidato alla Bonafede - hanno scritto i pm nella richiesta di arresto - il ruolo svolto dalla Calcagno nel suo sistema di protezione".
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