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Alluvione 2013: testi rievocano dramma

Alluvione 2013: testi rievocano dramma

Lacrime e rabbia in tribunale a Tempio per processo a sindaci

TEMPIO PAUSANIA, 18 marzo 2016, 17:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ho visto morire mio figlio e mio nipote a venti metri da me". Con le lacrime agli occhi Paolo Mazzoccu, 67 anni, padre di Francesco, e nonno di Enrico, di appena 4 anni, ha ricostruito in tribunale a Tempio Pausania gli ultimi istanti di vita dei suoi cari, morti annegati, abbracciati l'uno all'altro, nella tragica alluvione del 18 novembre 2013: 13 morti solo in Gallura, 19 in tutta la Sardegna.
    Per quei fatti sono sotto processo i sindaci di Olbia e Arzachena, Gianni Giovannelli e Alberto Ragnedda, tre funzionari comunali, Antonello Zanda, Gabriella Palermo e Giuseppe Budroni, e un funzionario provinciale, Federico Ceruti Ferrarese. Tutti sono accusati a vario titolo di omicidio colposo, disastro ambientale e mancata attivazione delle procedure d'allarme.
    Un dato comune a tutti i racconti: nessuno ha detto di aver ricevuto chiare informazioni sulle procedure di auto protezione da seguire in caso di alluvione.
   

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