Il trapper Andrea Arrigoni,
conosciuto come Shiva, deve rimanere in carcere per la
sparatoria avvenuta lo scorso luglio davanti al suo studio di
registrazione a Settimo Milanese. Lo ha stabilito il Tribunale
del Riesame di Milano, rigettando la richiesta della difesa del
24enne di revocare l'ordinanza con la quale l'artista è finito
in carcere lo scorso 26 ottobre per il reato di tentato
omicidio.
Secondo quanto ricostruito nelle indagini della squadra
Mobile e coordinate dal pm Daniela Bartolucci, il trapper sparò
alle gambe più volte verso due rivali del gruppo Seven Zoo di un
altro artista, Rondo Da Sosa. Come sistengono i difensori
Daniele Barelli e Marco Campora davanti al Tribunale del
Riesame, Shiva "non ha sparato per uccidere", ma anzi ha subito
una aggressione da "due personaggi pericolosissimi", cioè
Alessandro Maria Rossi, 25 anni, e Walter Pugliesi, 30 anni,
entrambi lottatori di mma (arti marziali miste). Sempre secondo
la difesa, infatti, i due rivali lo avrebbero attaccato per
primi, spaccandogli "la mandibola".
Chiedendo la scarcerazione e in subordine i domiciliari, a
Shiva gli si possono contestare, secondo i legali, al massimo le
lesioni. O la vicenda andrebbe inquadrata, più correttamente,
come un "eccesso colposo in legittima difesa".
Commentando il rigetto da parte del Riesame, l'avvocato
Barelli ha detto di aspettare le motivazioni. "Rispetto per il
tribunale - ha aggiunto -, ma nel merito non condivido la
decisione. Credo la permanenza in carcere sia del tutto
immotivata ed esagerata. Un conto è il processo e un conto è la
carcerazione preventiva".
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