La procura di Genova ha chiesto
l'archiviazione dell'inchiesta su Valeria Valerio, avvocato e
moglie del consigliere regionale Ferruccio Sansa, e per un
frate. La donna e il prete erano stati indagati per
circonvenzione di incapace nei confronti di una facoltosa
anziana che aveva lasciato in eredità due polizze da centinaia
di migliaia di euro ai due. Per il pubblico ministero Eugenia
Menichetti quanto fatto da Valerio e dal prete corrispondeva
"alla volontà dell'anziana, che si è liberamente
autodeterminata". Inoltre "non vi è la prova che la donna sia
stata vittima di una qualche circonvenzione da parte dei due
indagati, che verosimilmente sono state le persone che le sono
state più vicine negli ultimi anni della sua vita, fornendole la
compagnia che cercava". Per l'indagine era scattate critiche
politiche contro il marito consigliere regionale.
L'inchiesta era nata dopo la denuncia dell'amministratore di
sostegno dell'anziana. La procura aveva chiesto e ottenuto una
misura interdittiva temporanea, fino a febbraio 2024, dalla
professione di avvocato per Valerio (difesa dal collega Raffaele
Caruso) emessa dal gip e a un obbligo di firma per il religioso.
Era stato anche sequestrato un conto corrente di Sansa
cointestato con la moglie.
Il pubblico ministero aveva interrogato gli indagati: è
emerso che i due erano "sinceramente appassionati alla storia
dell'anziana" e che "il loro racconto ha trovato i necessari
riscontri esterni". Non "può negarsi - continua il pm - che la
condotta di Valerio (diversamente da Achille Boccia) abbia
creato allarme nei vari direttori di filiale delle banche e,
prima ancora, nell'amministratore di sostegno. L'insistenza e le
modalità con le quali chiedeva (o pretendeva) risposte erano
certamente censurabili, agendo in veste di avvocato, poiché non
ha mantenuto quella pacatezza e quel distacco che dovrebbero
accompagnare la professione forense".
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