Uno studente di 22 anni è stato
aggredito oggi all'Università di Pavia. Colpito con un pugno al
volto, è stato poi trasportato al Policlinico San Matteo: le sue
condizioni non sono preoccupanti. Sul posto sono subito i
intervenuti i carabinieri.
In base ai primi accertamenti degli investigatori, sembra che
dietro l'aggressione ci sia una vicenda privata: forse una
storia di gelosia legata a una ragazza. Diversa
l'interpretazione dei responsabili di Azione Universitaria,
l'associazione studentesca di destra della quale fa parte il
22enne.
Per Nicola D'Ambrosio, presidente nazionale di Azione
Universitaria, "quanto avvenuto stamattina all'Università di
Pavia è gravissimo! Un militante di Azione Universitaria,
rappresentante degli studenti di Scienze Politiche è stato
aggredito da più individui ed è attualmente in ospedale: dopo
aver ricevuto un violento pugno al volto, è stato immobilizzato
da un secondo aggressore, mentre un altro individuo continuava a
colpirlo ripetutamente. I responsabili sembrerebbero
appartenenti a movimenti di sinistra".
"Angherie e aggressioni verbali ai danni dei nostri ragazzi
sono una costante - continua D'Ambrosio -: adesso, dopo la
violenza morale, alimentata da un sistema politico e culturale
che soffia sul fuoco, torna la violenza fisica, riportando le
lancette indietro negli anni '70. Ma è ancora più grave che ciò
accada all'interno di un'Università. Chiediamo pertanto
pubblicamente all'Ateneo, alle istituzioni competenti, a tutte
le forze politiche di prendere una netta presa di posizione:
davanti a studenti picchiati non si può rimanere in silenzio! Si
valuti l'espulsione definitiva di qualsiasi movimento o gruppo
che promuova, giustifichi o sia coinvolto in atti di violenza
all'interno della comunità universitaria. Per quanto altro
ancora dovremo sopportare le angherie della violenza rossa, nel
tacere del circuito mediatico? Da oggi, non staremo più in
silenzio!".
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