"Finalmente! Da tre anni aspettavo questo momento. Bene, anche se è sempre troppo tardi perché questa cosa dovevano farla gli investigatori di allora e invece si sono dimostrati almeno negligenti, altrimenti si sarebbero accorti di tutte le incongruenze" del caso. Lo ha detto Claudio Sterpin, l'amico di Liliana Resinovich, commentando la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Sebastiano Visintin.
Sterpin ha ringraziato il fratello di Liliana, Sergio, e altri parenti "che si sono sempre battuti in modo forte per evitare la cremazione del corpo di Liliana. Altrimenti il caso non avrebbe mai avuto" questo sviluppo.
"E' dunque grazie a loro - ha proseguito - se il caso non è stato archiviato". Sterpin è tornato sulle dichiarazioni che Visintin rilasciò poco dopo la scomparsa di Liliana: "E' inammissibile che una persona a 48 ore dalla scomparsa della moglie, invece di essere disperata si preoccupa di dire che ha un alibi. Inoltre questa persona non doveva essere disperata per la morte di Liliana, di cui non si sapeva ancora, ma per la sua scomparsa".
Infine, Sterpin ha auspicato che le indagini lo coinvolgano. "Quella mattina aspettavo Lilli, sono stato in casa tutta la mattina. E' successo altre volte che non potesse raggiungermi ma mi aveva sempre avvisato, invece quella mattina non lo ha fatto. Poi, in tarda mattinata sono uscito. Se mi indagano...ben venga", ha concluso Sterpin.
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