Marcello Trifone, a processo per
l'omicidio di Fabio Ravasio di cui è accusato come complice
della moglie Adilma Pereira Carneiro, che di Ravasio era
compagna, è "capace di intendere e di volere". Più precisamente
Trifone "non è affetto da disturbo psichiatrico ascrivibile alla
più recente e accreditata nosografia psichiatrica. E' un
soggetto che al momento del fatto è quindi da ritenersi capace
di intendere e di volere. Il soggetto è in grado di partecipare
coscientemente al processo". Sono queste le conclusioni
depositate lo scorso 17 aprile dalle dottoresse Laura
Ghiringhelli e Maria Carla Verga, in merito alla perizia
psichiatrica ordinata dalla Corte d'Assise del tribunale di
Busto Arsizio presieduta da Giuseppe Fazio.
Nel processo è principale imputata Adilma Pereira Carneiro,
49 anni, di origini brasiliane, compagna di Ravasio quando
quest'ultimo fu investito e ucciso da un'auto poi fuggita lo
scorso 9 agosto a Parabiago. Con la 49enne, soprannominata
'mantide di Parabiago' sono alla sbarra altre sette persone.
Secondo l'accusa fu la donna ad ordire il piano per
assassinare la vittima al fine di ereditarne i beni. Trifone,
tuttora sposato con Carneiro (è il terzo marito, unico ancora
vivo) per l'accusa aiutò la 49enne a portare a termine
l'omicidio. Secondo la ricostruzione degli investigatori Trifone
viaggiava sul sedile del passeggero della Opel che uccise
Ravasio, mentre alla guida della macchina c'era Igor Benedito,
figlio della 49enne, anche lui imputato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA