Campione di poker, uno dei più forti in Italia e rispettato tra i migliori giocatori del pianeta. Da appena maggiorenne ha iniziato a farsi notare nei tornei online e negli eventi live, gestendo anche più tavoli in contemporanea. Considerato un predestinato del gioco di carte, a 31 anni Enrico Camosci, bolognese, è incappato in guai con il Fisco italiano. E' stato infatti sottoposto ad una verifica fiscale dalla Guardia di Finanza, nucleo operativo metropolitano di Bologna e successivamente denunciato alla Procura per omessa dichiarazione.
La ricostruzione della sua posizione, preventivamente condivisa con l'Agenzia delle Entrate, è stata fatta anche attraverso la ricerca di informazioni sui siti specializzati e sui social, consentendo di recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo, derivanti dall'attività sportiva svolta in forma abituale e professionale al di fuori dell'Unione Europea.
In pratica, sottolinea la Guardia di Finanza, il giocatore non ha mai dichiarato le proprie vincite. Ma se da un lato i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all'interno dell'Unione Europea non vanno effettivamente dichiarati, in quanto soggetti a ritenuta alla fonte, quelli conseguiti al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l'intero ammontare percepito.
Si tratta di un nuovo capitolo degli accertamenti della Gdf bolognese sulla nuova economia digitale, che ha portato a controllare questa volta i cosiddetti "gamers", coloro che partecipano a competizioni di e-sport, svolte sotto forma di leghe e tornei in cui singoli giocatori o team di professionisti si sfidano su piattaforme virtuali.
Nei mesi scorsi la Finanza bolognese aveva svolto verifiche sugli influencer, sui profitti generati da produttori di contenuti digitali tra cui personaggi noti, star del web e non solo, che diffondono contenuti sui loro canali social. Tra questi, anche Elettra Lamborghini, Gianluca Vacchi, Louis Sal.
In particolare, da fine 2022 a marzo 2024, facendo controlli su quattro influencer bolognesi, seguiti da 50 milioni di follower, e cinque digital creator, questi ultimi attivi su siti su piattaforme come OnlyFans e Escort Advisor, erano stati recuperati a tassazione quasi 11 milioni di euro.
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