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Esposito, dopo 'Gus' Fring sono Powell,prete leader

Cinema

Esposito, dopo 'Gus' Fring sono Powell,prete leader

Su Star, Godfather of Harlem, serie sulla NY anni '60

ROMA, 17 febbraio 2021, 12:21

Francesco Gallo

ANSACheck

Esposito, dopo 'Gus ' Fring sono Powell,prete leader - RIPRODUZIONE RISERVATA

Esposito, dopo  'Gus ' Fring sono Powell,prete leader - RIPRODUZIONE RISERVATA
Esposito, dopo 'Gus ' Fring sono Powell,prete leader - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Era un leader, ma anche un prete, un ministro del culto, un uomo che amava allo stesso tempo musica jazz, donne e anche fumare e bere. Tra le sue molte passioni il suo quartiere, Harlem, per il quale cambiò le leggi al Congresso". Ecco chi era Adam Clayton Powell (primo afroamericano eletto a New York alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti), o almeno come lo racconta all'ANSA in collegamento remoto da L.A. Giancarlo Esposito che lo interpreta nella serie GODFATHER OF HARLEM in onda su STAR di Disney Plus.
    L'attore statunitense che, dopo aver recitato in quattro film di Spike Lee (Aule turbolente, Fa' la cosa giusta, Mo' Better Blues e Malcolm X) , è diventato meritatamente famoso per uno dei villain più belli di sempre, Gustavo "Gus" Fring nella serie televisiva Breaking Bad e nel suo spin-off Better Call Saul, ora in GODFATHER OF HARLEM fa un personaggio complesso, dalle molte facce.
    Esposito con Forest Whitaker, Vincent D'Onofrio, Nigel Thatch e Ilfenesh Hadera è uno dei protagonisti di questa serie basata sulla storia del noto boss del crimine Bumpy Johnson (Whitaker), che all'inizio degli anni '60 tornò, dopo dieci anni di prigione ad Alcatraz, nel quartiere di New York che un tempo governava, ormai in rovina e fuori controllo. Gli sforzi di Johnson per riprendere il quartiere lo portano in contatto con il predicatore radicale Malcolm X (Thatch) e appunto con il ministro e membro del Congresso Powell.
    Nel primo episodio, diretto da John Ridley (American Crime), c'è un po' già tutto: un omaggio a 'Il Padrino' con Johnson alle prese con aggiornamenti sui depositi di armi e sulle attività degli 'Italiani' di Vincent Gigante (D'Onofrio) durante la sua prigionia. Poi una breve pausa: esce di nascosto con sua figlia per un gelato, ma viene immediatamente richiamato all'ordine per affrontare una situazione violenta sulla 146/a strada.
    "Mi sento una responsabilità in più quando interpreto un personaggio storico reale - dice Esposito -. Così faccio tante ricerche. Ogni ruolo deve essere pieno e completo, ma ancor di più quelli basati su persone reali".
    Preferisci interpretare brave persone o villain? "Mi piace interpretare entrambi. Nel caso di Gustavo Fring di Breaking Bad è stato divertente perché è un personaggio con la doppia anima: sembra vivere dalla parte giusta della legge, ma poi non è vero.
    Insomma ha dei difetti come capita a tutti".
    Il successo mondiale di Breaking Bad? "Dipende principalmente dalla scrittura. È una serie ben scritta e poi c'è la normalità del protagonista che è un professore che si ritrova delinquente solo perché malato e deve pagare le costose spese mediche", sottolinea Esposito attualmente impegnato in The Mandalorian.
    L'attore che darà poi volto e voce al 'cattivo di turno' del nuovo capitolo del videogioco Far Cry, sesto del 'first person shooter' vestendo i panni di Anton Castillo, dice con vero entusiasmo: "È un personaggio fantastico, un dittatore che governa l'isola caraibica di Yara (che ricorda in tutto e per tutto Cuba, ndr) con il pugno di ferro. Castillo è infatti convinto di essere l'unico in grado di conservare quel paradiso tropicale contro le pressioni del capitalismo e l'americanizzazione".
    Cinema italiano? "Lo adoro anche se conosco solo dieci parole della vostra lingua. Amo Visconti come regista, penso sia stato un artista meraviglioso e ho poi sempre immaginato di poter lavorare con Dino De Laurentiis. Adoro i film italiani perché non hanno bisogno di molte parole, dialoghi, per essere efficaci".
    Attore preferito? "Sir Anthony Hopkins. Quando fa il cattivo, ti disarma, non ti fa sentire a suo agio e tu non sai perché".
   
   

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