Origin di Ava DuVernay, film in concorso per gli Usa alla Ottantesima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, racconta in modo originale il razzismo negli Stati Uniti, o meglio ne dà una nuova lettura. Tutto dipenderebbe dalle caste, un sistema sociale, spesso nascosto, di stratificazione sociale, che ha portato a una gerarchia e una divisione etnica.
Il film è tratto dal saggio Caste: The Origin of Our Discontent della scrittrice Premio Pulitzer Isabel Wilkerson, che ha ottenuto un enorme successo in Usa a partire dal 2020, contribuendo a cambiare l'approccio alla discussione sul razzismo. E Origin racconta proprio la vita e l'opera della scrittrice Isabel Wilkerson (Aunjanue Ellis-Taylor), vincitrice del Premio Pulitzer, mentre indaga sulla genesi dell'ingiustizia, del razzismo, svelando una verità nascosta che ci riguarda tutti.
Tra i viaggi di Isabel Wilkerson quello fondamentale in India dove scopre gli 'intoccabili' con cui si indicano gli individui d'infima condizione sociale e al di fuori dello schema delle quattro caste tradizionali chiamati così perché tradizionalmente utilizzati per attività considerate impure.
"Talvolta la bellezza non sta nell'aspetto esteriore. Talvolta la bellezza è una verità rivelata, una lezione appresa. La mia esperienza nel realizzare Origin - dice al Lido Ava DuVernay prima regista afroamericana a partecipare al concorso di Venezia - è stata un viaggio stupendo e complicato, che ha rivelato la sua bellezza sia nei momenti felici sia in quelli difficili. Il film - continua - ha cambiato il mio modo di pensare al lavoro e alla vita, all'amore e all'esistenza".
Infine, dalla regista tanta gratitudine per essere in corsa al Festival di Venezia: "Tante persone di colore mi scoraggiavano, mi dicevano: non parteciperai mai' invece qualcosa è successo spero che Venezia lascerà questa porta aperta".
Nel cast: Jon Bernthal, Vera Farmiga, Niecy Nash-Betts, Audra McDonald, Nick Offerman e Connie Nielsen.
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