PALAZZO REALE (MILANO)- Umberto Boccioni, uno dei maggiori esponenti del Futurismo, viene ricordato nel centenario delle, morte con una grande mostra nel Palazzo Reale, fino al 10 luglio.
L'artista scomparve a soli 34 anni, il 16 agosto 1916, mentre prestava servizio militare nel corso della prima guerra mondiale.
Ad ucciderlo non fu però un evento bellico, ma un tragico quanto banale incidente: mentre era a cavallo, di scorta ad un trasporto di rifornimenti nei pressi di Verona, l'animale si imbizzarrì, disarcionandolo e calpestandolo a morte.
Erano trascorsi cinque anni da quando Boccioni aveva firmato a Milano, insieme Carlo Carré, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla, il "Manifesto dei pittori futuristi", estendendo all'arte figurativa il movimento di avanguardia lanciato nel 1910 a Parigi da Filippo Tommaso Marinetti. In questo breve periodo il Futurismo si era già affermato a livello internazionale e Boccioni aveva dato un contributo fondamentale, come documentano nelle mostra milanese i 250 tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, fotografie e testi teorici.
"Boccioni (1382-1916). Genio e memoria" è il titolo della rassegna, che si apre con una sezione dedicata ella formazione dell'artista, nato a Reggio Calabria e trasferitosi nel 1901 a Roma, dove frequentò da autodidatta lo studio di Balla, che lo avviò al Divisionismo, uno stile pittorico che lascerà un'impronta anche nel Futurismo.
Per documentarlo sono esposte alcune opere di alcuni dei maggiori pittori divisionisti: Giovanni Segantini, Carlo Fornara, Gaetano Previsti e lo stesso Balla. Di Boccioni sono qui un primo "Autoritratto" ed anche tre suoi diari giovanili, scritti tra il 1907 ed il 1908. Sono stati prestati dalla Getty Research Library di Los Angeles.
Segue l'avventura futurista, dove risalta la caratteristica ricerca su movimento e velocità, alle, quale Boccioni contribuisce con sculture come il bronzo "Sviluppo di una bottiglia nello spazio" ed infine i dipinti, tra i quali "Dinamismo di una testa di uomo","Dinamismo di un corpo umano", "Donna al caffè - compenetrazione di luce e piani", "Interno con due figure femminili", "La madre", "Elasticità", quadro del 1912 sinistramente profetica, essendo dedicato ad un cavallo con cavaliere in sella.
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