Il codrione, il pincherolo,
la catena del ventricolo: sono solo alcuni degli oltre 500
termini di anatomia usati da Leonardo e tratti dai fogli della
collezione reale di Windsor, raccolti ora nel 'Glossario
Leonardiano'. libro pubblicato dalla casa editrice Leo
S.Olschki. Il volume, che fa parte della collana della
Biblioteca Leonardiana 'Studi e Documenti, vol.6', "è frutto di
uno studio durato anni e iniziato da Romano Nanni", spiega
Giuseppe Torchia, sindaco di Vinci dove il libro sarà
presentato, sabato prossimo, alla Biblioteca Leonardiana,
nell'ambito delle Celebrazioni per il 500 anni dalla morte del
Genio.
Lo studio, si spiega, contribuisce ad arricchire la
conoscenza del profilo di Leonardo. Ogni voce dà indicazioni
sulla storia dei termini anatomici prima e dopo le ricerche del
Vinciano. Per la prima volta rispetto agli studi che lo hanno
preceduto, il glossario, si osserva ancora, "mette chiaramente
in evidenza che Leonardo leggeva testi latini, in particolare le
traduzioni latine di Galeno, e che se ne serviva per nutrire il
suo discorso anatomico con parole recuperate dalla tradizione
medica greco-latina: si vedano, per esempio, le voci allantoidea
o animus. Se da un lato si coglie la tendenza vinciana a
rispettare il lessico della tradizione anatomica che lo ha
preceduto, dall'altro non mancano tentativi di nominare le parti
del corpo che i medici precedenti non avevano studiato: egli
utilizza infatti termini attinti dalla lingua comune, da
regionalismi o di registro ancora più basso".
Il libro, spiega l'assessore alla cultura di Vinci Paolo
Santini, è il terzo volume del glossario leonardiano, "dopo la
nomenclatura delle macchine dei codici di Madrid e Atlantico e
la nomenclatura dell'ottica e della prospettiva nei codici di
Francia".
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