Nella Repubblica di San Marino il 17 settembre, in occasione delle Giornate europee dedicate al Patrimonio sostenibile, inaugura la mostra 'Altana' di Stefano Arienti.
Il progetto espositivo, voluto da Claudio Poleschi e dedicato alla sua memoria, ha la collaborazione della Segreteria di Stato per l'Istruzione e la Cultura, degli Istituti Culturali, Musei di Stato, Galleria Nazionale di San Marino.
Tre
interventi 'site specific' sulle pendici del Titano, realizzati
in importanti sedi pubbliche museali istituzionali per l'arte
contemporanea (la Galleria Nazionale, le Cisterne di Palazzo
Pubblico e la Ex Galleria Ferroviaria Il Montale), sono la
premessa dell'esposizione alla Claudio Poleschi Arte
Contemporanea, situata sul confine del piccolo Stato, fino al 31
gennaio.
Alla Galleria Nazionale Stefano Arienti interviene sulle
grandi finestre con una serie di disegni disposti come tende,
visibili in controluce. Intitolati 'Viste', sono vedute di
paesaggi osservati dal Titano. Nelle antiche Cisterne del
Palazzo Pubblico, che fino agli anni Sessanta hanno
rappresentato la principale fonte di approvvigionamento d'acqua
della Repubblica, l'artista gioca sugli effetti di luccicanza
del vetro costruendo 'Gocce', una sagoma d'Europa attraverso
l'accostamento di contenitori di forme e riflessi diversi.
Interviene inoltre nell'Ex Galleria Ferroviaria Il Montale,
celebre per avere ospitato, durante la Seconda guerra mondiale,
migliaia di rifugiati del comprensorio per salvarsi dai
bombardamenti sotto l'ombrello di neutralità del Governo del
Titano: nel primo tunnel che venne riaperto per ospitare una
delle prime manifestazioni dedicate all'arte pubblica 'site
specific' nel 1991 ('Provoc'Arte' a cura di Roberto Daolio)
Arienti erige 'Castello', una struttura di pietre e libri, resi
coesi da miele e strutto. Infine, alla Claudio Poleschi Arte
Contemporanea, espone esempi di gran parte del suo percorso
artistico. Arienti pensa a San Marino come l'"altana d'Europa",
dalla cui altezza la vista del mondo che cambia si allarga,
"collocando le vicende della cronaca nella dimensione ampia
della storia umana".
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