Nel Giorno della Memoria che
commemora le vittime dell'Olocausto, il 27 gennaio al Museo
Monumento al deportato politico e razziale, al primo piano di
Palazzo dei Pio a Carpi (Modena) si inaugura una mostra che
presenta autori, da Picasso a Carrà, da Manzù a Vedova, da
Guttuso a Cagli, che con i loro lavori "hanno scelto di
risvegliare le coscienze umane di fronte alla sconsiderata
follia dei campi di sterminio".
L'iniziativa vuole portare all'attenzione collettiva la
storia della segregazione razziale in Italia, di cui Carpi è
stata testimone: a pochi chilometri dal centro cittadino, in
località Fossoli, sorgeva il campo di concentramento per ebrei,
voluto dalla Repubblica Sociale Italiana, successivamente
trasformato in campo poliziesco e di transito, usato dalle Ss
come anticamera dei lager nazisti.
L'esposizione - 'Il rumore della memoria. Arte e impegno
civile per i 50 anni del Museo al Deportato' - allestita fino
all'1 maggio, si apre con i bozzetti originali di artisti tra
cui Renato Guttuso e Corrado Cagli che, attraverso segni e
graffiti sulle pareti, hanno prestato la propria opera nella
costituzione del Museo del Deportato, concepito negli anni
Sessanta su iniziativa dell'Amministrazione comunale. Si
aggiungono opere di Pablo Picasso e di altri pittori e scultori
quali Mirko Basaldella, Giacomo Manzù, Emilio Vedova che,
durante il secondo conflitto mondiale o negli anni successivi
alla sua fine, hanno sentito forte il richiamo dell''esserci'
come scelta civile. Una seconda sezione sarà dedicata ai disegni
di Aldo Carpi, di proprietà dei Musei di Carpi, realizzati in
gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. In
questo corpus grafico di 150 pezzi Aldo Carpi descrive una lenta
e implacabile discesa nell'inferno, dal quale riesce a
sopravvivere grazie al suo talento artistico, presto
riconosciuto dalle alte gerarchie naziste.
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