'Manuel Felisi 1:1' è la mostra che
il Museo Carlo Bilotti di Roma ospita dal 17 febbraio al 21
aprile. E' uno scenografico progetto espositivo dell'artista
Manuel Felisi, curato da Gabriele Simongini, dedicato al mondo
animale minacciato dall'uomo: un bestiario raffigurato su grandi
tavole di legno posto in dialogo con il vicino Bioparco, il
giardino zoologico più antico d'Italia. Come suggerisce il
titolo - uno a uno - le 80 opere in mostra sono a grandezza
naturale, realizzate con la tecnica di pittura ibrida.
"Felisi come Noè porta nella grande arca della pittura -
commenta il curatore Gabriele Simongini - l'immagine di animali
la cui esistenza è minacciata dalla nostra aggressione
ambientale. Ogni animale in mostra ci fissa quasi incredulo,
stagliandosi in scala reale su sfondi che sembrano evocare la
raffinatezza dell'Art Déco e un tempo che già appartiene alla
dimensione del ricordo". In questa mostra Felisi si cimenta
nella rappresentazione del regno animale, che vede le opere
arricchite da didascalie con i numeri di esemplari ancora
esistenti al mondo. E' una mostra per tutti con opere
concettuali che vogliono sensibilizzare i visitatori sulla
salvaguardia dell'ecosistema.
"Sulle ampie superfici di legno - afferma l'artista - i rulli
e le garze, le resine e le campiture irregolari che
caratterizzano la mia pittura hanno trovato il terreno fertile
per creare un mondo fantastico dove immergere i miei animali".
Alla mostra ha collaborato anche National Geographic Italia,
che il 16 febbraio alle 18 organizza un incontro tra Manuel
Felisi e il fotografo naturalista Bruno D'Amicis. Il confronto
tra i due porterà Felisi alla realizzazione di un'opera inedita,
che verrà svelata al termine della mostra, sulla base di una
foto di D'Amicis raffigurante un orso marsicano, con l'idea di
sensibilizzare il pubblico alla conservazione di questa specie a
rischio.
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