È un viaggio nella fotografia
italiana quello ospitato dal 14 febbraio al 4 maggio a Palazzo
Santa Margherita di Modena, sede di una mostra dalle collezioni
di Fondazione Ago, 'Passaggi Paesaggi', a cura di Chiara
Dall'Olio e Daniele De Luigi. L'esposizione riunisce ottanta
autori e 115 opere da una delle raccolte di fotografia più
significative nel panorama istituzionale italiano, patrimonio di
Fondazione di Modena e del Comune, e offre un quadro del
panorama artistico della fotografia italiana dedicata al
paesaggio degli ultimi 70 anni. Spazia dai maestri del Novecento
alla generazione degli artisti emergenti e propone quattro
declinazioni dell'idea di paesaggio: dall'urbano al naturale,
dall'umano all'immaginario.
I paesaggi urbani dei maestri (Luigi Ghirri, Gabriele
Basilico, Guido Guidi, Olivo Barbieri) scorrono accanto alle
immagini dominate dalla natura, in una difficile e complessa
relazione con l'uomo (Franco Fontana, Walter Niedermayr, Paola
De Pietri, Mario Giacomelli, Luca Andreoni), mentre i paesaggi
umani spaziano dal reportage (Gianni Berengo Gardin, Ferdinando
Scianna) all'indagine antropologica (Mario Cresci, Franco
Vaccari), ai ritratti e al cinema (Tazio Secchiaroli, Marcello
Geppetti). Sono poi i paesaggi d'invenzione a racchiudere le
ricerche sperimentali sul linguaggio fotografico che conducono
lo spettatore sul terreno dell'immaginario (Rachele Maistrello,
Paolo Gioli, Cesare Leonardi).
Partendo dalla tradizione della veduta del territorio - tema
che caratterizza la storia della fotografia italiana e le stesse
collezioni, per il ruolo storicamente esercitato da Modena e
dall'Emilia-Romagna nell'evoluzione di questo genere - è poi
possibile, come spiegano i curatori, rintracciare una serie di
passaggi: dalla generazione dei maestri alle ultime,
dall'analogico al digitale, da un genere all'altro fino al loro
superamento, valorizzando le riflessioni sul medium e le
ricerche di confine. I passaggi accompagnano il visitatore della
mostra nella ricchezza del panorama artistico della fotografia
italiana, lasciando la possibilità di delineare evoluzioni
passate e future.
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