Attraverso una selezione di circa
settanta opere chiave, provenienti da prestigiose realtà museali
internazionali la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia propone
la mostra 'Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio'
celebrando l'artista portoghese.
La rassegna, dal 12 aprile al 15 settembre, propone opere
giunte da importanti collezioni come il Centre Georges Pompidou
di Parigi, Guggenheim New York, Museum of Modern Art di New
York, Tate Modern di Londra, nonché importanti gallerie, tra cui
Jeanne Bucher Jaeger di Parigi, e istituzioni culturali, quali
Comité Arpad Szenes - Vieira da Silva di Parigi e Fundação Arpad
Szenes - Vieira da Silva di Lisbona.
La mostra con opere come La camera piastrellata o Figura di
balletto, offre uno sguardo approfondito e del tutto inedito
sull'evoluzione del linguaggio visivo di Maria Helena Vieira da
Silva (Lisbona, 1908 - Parigi, 1992). Mettendo in luce il forte
rapporto tra astrazione e figurazione, l'esposizione ripercorre
i momenti più significativi della carriera di Vieira da Silva,
dagli anni Trenta alla fine degli anni Ottanta, e pone l'accento
sul suo interesse per gli spazi architettonici, in cui il
confine tra paesaggi urbani reali e immaginari si dissolve,
andando ben al di là dei riferimenti formali alla cultura visiva
portoghese e ai movimenti d'avanguardia come il Cubismo e il
Futurismo. Ciò che di nuovo emerge dall'esposizione è il
riconsiderare il suo lavoro come indipendente dal movimento
Informale, a cui in passato è stato spesso accostato, e
riconoscere invece come fondamentali sia la sua esperienza a
Parigi, dove si trasferisce fin da giovane per motivi di studio,
sia il periodo dell'esilio a Rio de Janeiro, dove si rifugia con
il marito Arpad Szenes, anch'egli artista, durante la Seconda
guerra mondiale e dove crea una fitta rete di contatti.
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