Si intitola "Capolavori del
Rinascimento dalla Collezione Gianfranco Luzzetti", con opere da
Botticelli al Vasari, la mostra in programma fino a settembre al
Polo culturale Le Clarisse di Grosseto.
Nata dalla volontà degli eredi di Luzzetti, antiquario
scomparso due anni fa, la mostra si inserisce nelle celebrazioni
per il Giubileo, si spiega in una nota, e propone cinque
capolavori rinascimentali, mai esposti prima insieme al di fuori
del palazzo Luzzetti di Firenze. Le opere, attribuite a
Pinturicchio, Amico Aspertini, Giorgio Vasari, Sandro Botticelli
e Giovanni Bellini, raccontano l'evoluzione artistica e
culturale del Rinascimento italiano: dalle raffinatezze
fiorentine ed eleganti di Botticelli al classicismo veneziano di
Bellini, fino alle sperimentazioni visionarie di Aspertini e
alla solennità narrativa di Pinturicchio. In mostra si trova
anche un'opera di un giovane Giorgio Vasari, figura centrale
nella storiografia artistica italiana, la cui attività pittorica
testimonia il passaggio dal Rinascimento "maturo" al Manierismo.
Due dei dipinti - l'Orazione nell'Orto del Pinturicchio e la
Sacra Famiglia con santi di Amico Aspertini - saranno concessi
in deposito per cinque anni al Museo Gianfranco Luzzetti,
entrando così a far parte in modo stabile del percorso
espositivo permanente.
"Abbiamo fortemente voluto promuovere questa esposizione come
un omaggio a Gianfranco Luzzetti - dicono gli eredi - alla sua
visione e alla sua instancabile passione per l'arte. Con questa
mostra desideriamo non solo onorare le opere, ma soprattutto
l'uomo che le ha raccolte, amate e custodite con dedizione.
Gianfranco credeva profondamente che l'arte dovesse essere
condivisa con il territorio a cui era legato".
Per il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna,
"questa mostra rappresenta una tappa fondamentale per la nostra
città. Non è soltanto un'esposizione d'arte di altissimo
livello, ma un messaggio forte e chiaro sull'identità culturale
di Grosseto". Un contributo fondamentale è arrivato dalla
Fondazione Cr Firenze.
Il vescovo di Grosseto, Bernardino Giordano, sottolinea che
"questa esposizione è un invito alla contemplazione,
un'occasione per fermarsi e lasciare che lo sguardo si posi
sulla bellezza sacra, che continua a parlare al cuore dell'uomo,
risvegliando meraviglia, stupore e speranza".
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