La vita è bella di Benigni ''è il
peggior film mai fatto, cerca la risata superficiale su ciò che
accadeva nei campi di concentramento''. E' il parere lapidario
espresso da un genio della comicità, Mel Books in The Last laugh
il documentario di Ferne Pearlstein, che esplora il rapporto fra
umorismo e temi sui quali, per alcuni, non c'è da scherzare,
come l'Olocausto o l'11 settembre.
Il film non fiction, nella selezione ufficiale della Festa
del Cinema di Roma, ripercorre 70 anni di comicità
controcorrente, mettendo a confronto tre generazioni di autori e
performer (fra gli altri, Carl e Rob Reiner, Sarah Silverman,
Larry Charles) tra cinema, tv, teatro e letteratura. Il film di
Benigni, fra le opere più contestate, ha anche degli estimatori,
come Abraham Foxman, ex presidente della Anti Defamation League,
che pure è stata spesso critica con chi fa umorismo
sull'Olocausto: 'La vita è bella è bellissimo e commovente,
soprattutto per come racconta il modo in cui un padre tenta di
proteggere il figlio''.
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