Azione, fantastoria, avventura, aplomb inglese e buoni sentimenti, il tutto mescolato insieme per un franchise inossidabile come THE KING'S MAN che, questa volta, balza indietro nel tempo e torna a LE ORIGINI. Una storia di guerra basata sul fumetto 'The Secret Service' di Mark Millar e Dave Gibbons con soggetto e regia di Matthew Vaughn che ha firmato anche la sceneggiatura con Karl Gajudusek. Ill film, distribuito da Disney, è in sala dal 5 gennaio. Nella storia, si torna indietro alla Prima Guerra Mondiale, a quei primi anni del Novecento in cui nacque appunto l'agenzia di spionaggio col suo nobile codice d'onore, quello di Kingsman, impegnato nella silenziosa difesa dell'intera umanita' . "Volevo fare un film come quelli con i quali sono cresciuto da ragazzo - dice il regista cinquantenne - , film come LAWRENCE D'ARABIA, DOTTOR ZIVAGO, quelle opere epiche, quei film d'avventura di una volta. Ora fare un film del genere, su questo tipo di scala, non e' esattamente facile per i grandi investimenti che occorrono, quindi ho pensato che se lo avessi mescolato nell'universo di King's Man, Hollywood avrebbe avuto meno paura di questo progetto". E va detto che il film, tra James Bond e Indiana Jones, ha ritmo e non annoia mai, con il racconto della nascita di questa agenzia di intelligence indipendente, conosciuta con il nome di Kingsman e che raccoglie guerrieri d'elite, che si trova costretta a scontrarsi con una raccolta dei peggiori tiranni e menti criminali della storia, compreso il demoniaco Rasputin (Rhys Ifans). Criminali tutti riuniti per uno scopo comune: mettere insieme una guerra che spazzi via milioni di vite umane. Super cast con Gemma Arterton, Matthew Goode, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Djimon Hounsou e Charles Dance. Centrali nel film le figure del Duca di Oxford (Ralph Fiennes) alle prese con l'educazione di suo figlio Conrad (Harris Dickinson). "I nostri antenati erano persone terribili - dice a un certo punto a Conrad il padre - . Quella nobilta' non e' mai venuta dalla cavalleria, e' venuta dall'essere dura e spietata. Mi sono piaciuti i primi film - ha detto Fiennes -. Ho molto amato l'intelligente equilibrio tra storia e azione che Matthew ha stabilito. È un modo originale di affrontare i temi di spionaggio, quindi sono stato felice quando il regista ha proposto il prequel. Il tono dei precedenti film Kingsman e' molto attraente, ma questo sembrava portare il tutto in un'altra area, in un'arena diversa. Ci siamo sentiti tutti coinvolti in questo film multilivello. Dentro c'e' pathos, tragedia, sequenze d'azione emozionanti, divertenti e appariscenti, e ha una sua vita storica. " Dice infine Tom Hollander che nel film interpreta ben tre ruoli reali, Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II: "Beh, sono tutti personaggi distinti, quindi non potevo girarli tutti lo stesso giorno e ogni volta erano alcune ore di trucco. L'accento e' stata una cosa difficile per me essendo tre uomini diversi e di diversa nazionalita' . Geniale poi l'idea di Matthew di renderli tre cugini di primo grado che litigano tra loro e fanno sprofondare con questo loro litigio il mondo". Una curiosità: le riprese di alcune scene di The King's Man - Le Origini si sono svolte in location torinesi e piemontesi come il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale di Torino, mentre le scene in esterno hanno toccato Lungo Po Diaz a Torino e il comune di Venaria, in via Andrea Mensa
Riproduzione riservata © Copyright ANSA