Torna dopo venti anni al cinema Maurizio Nichetti e lo fa a modo suo con una strana commedia surreale, moderna, ecologica e disincantata con al centro un viaggio verso la Turchia di una coppia che ricorda un po' quella di Thelma e Louise. Si tratta di AmicheMai, che dopo essere stato presentato in anteprima al 42° Torino Film Festival è ora in sala dal 27 febbraio con Filmclub Distribuzione by Minerva Pictures. Tutto parte, con grande originalità nichettiana, da due 'content creators' che documentano le turbolente riprese di un film on the road che si sta girando, ovvero proprio 'Amichemai'.
La protagonista, Anna (Angela Finocchiaro), è una brava veterinaria la cui vita è divisa tra la gestione della fattoria e la famiglia. È infatti la moglie innamorata di un marito assente, una figlia affettuosa, una madre ansiosa e anche una nonna paziente. La morte improvvisa del padre infermo, Gino, offre ad Anna la possibilità di liberarsi finalmente della sua premurosa badante Aysè (Serra Yilmaz), con cui non era mai riuscita ad andare d'accordo. Ma c'è un problema: la badante Aysè è entrata nell'eredita e dovrà così tornare in Turchia con il lascito di Gino, ovvero un vecchio letto di legno massiccio. Ora pur di liberarsi di lei Anna si offre di accompagnare con il suo pickup Aysè fino al suo Paese. Da qui un lungo viaggio on the road attraverso i Balcani destinato a cambiare per sempre la loro vita e il loro rapporto. "Per me Amichemai - dice oggi a Roma Nichetti - è la seconda opera prima, visto che non facevo un film dal 2001 (Honolulu). L'idea iniziale mi è venuta nel 2019 quando ho pensato voglio fare un road movie low budget, poi è arrivato il Covid ed è saltato tutto". Perché un'assenza così lunga dalla macchina da presa? "Ho sempre lavorato su film fuori dal cinema tradizionale - dice a Roma Nichetti - e non mi sono mai posto il problema di che tipo di film fare uscire. Qualche volta mi è andata bene e qualche volta meno bene. 'Ratataplan' per fare un esempio è stato il mio primo film più famoso. Quando é uscito in una sola sala a Milano dopo essere passato a Venezia (era stato nella sezione Officine veneziane) è rimasto fino a Pasqua. Oggi non c'è nessuna sala che può tenere un film in sala tanto tempo. È chiaro che nel '79 c'erano un'altra Venezia e altro cinema, ma oggi se non vai bene il primo weekend scompari. Il fatto è - ha continuato il regista - che ormai ci sono più film che sale. In ogni momento dell'anno ci sono circa 150 opere cinematografiche che non sono ancora uscite".
E ancora Nichetti continuando l'analisi sul mercato cinematografico italiano contemporaneo: "Mi rendo conto che io come regista non sono una sicurezza per nessuno. I miei non sono film da cui si può tirare fuori una serie televisiva, sono prodotti difficili da vendere perché tutti vogliono fare di un soggetto il numero due, tre e quattro. I registi vogliono vendere qualcosa che hanno già visto e chi lo compra vuoi comprare qualcosa che ha già avuto successo. Infine anche l'utente vuole vedere quello a cui è abituato".
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