Il Festival di Cannes deve essere
''il luogo dove si rovesciano le mentalità'' sulle violenze
sessiste e sessuali nel cinema: è quanto dichiara la deputata
francese, Sandrine Rousseau, che ha presieduto la commissione
d'inchiesta parlamentare sul #MeToo nel mondo della cultura.
''Il Festival di Cannes deve essere il luogo di questo
rovesciamento di mentalità, deve essere il luogo in cui si dice
alto e forte, tra paillettes e tappeti rossi, che abbiamo
finalmente voglia, tutti e tutte, tutti gli attori, a tutti i
livelli professionali, che le cose cambiano", ha dichiarato la
parlamentare ecologista, alla viglia degli annunci della
selezione ufficiale del Festival, in programma dal 13 al 24
maggio sulla Croisette.
In Francia, dopo sei mesi di audizioni, la commissione
d'inchiesta sulle violenze sessuali nella cultura si appresta ad
annunciare 86 raccomandazioni per bloccare la cosiddetta
''macchina che distrugge i talenti''.
"La violenze morali, sessiste e sessuali nel mondo della cultura
sono sistemiche, endemiche e persistenti", denuncia la stessa
Rousseau, nel documento basato sull'audizione di 350 personalità
del comparto cinematografico, audiovisivo e
dell'intrattenimento. Per l'attrice, Judith Godrèche, la cui
vicenda ha indotto i parlamentari ad indagare su questo tema,
il rapporto della commissione è ''impressionante'' e
''abbastanza terrificante'', ha detto a Franceinfo. L'attrice lo
scorso anno portò al festival Moi Aussi, un cortometraggio su
abusi e violenze sessuali nel mondo della cultura portando il
#Metoo a Cannes. Godrèche aveva spinto con forza per ottenere
una commissione ad hoc del parlamento e ha aggiunto di non
essere tuttavia ''stupita'' e si appella al mondo della politica
a fare in modo che ''nessuno possa più dire 'Non sapevamo''.
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