Per i suoi colori sgargianti è stata
venduta circa 20 anni fa da un antiquario a un collezionista
bolognese come un esemplare del kitsch napoletano dell'800.
Invece la splendida statua in terracotta raffigurante la Madonna
che accoglie tra le braccia e sulla sua veste il corpo
martoriato di Gesù nascondeva, sotto 9 strati di pittura, molto
probabilmente la mano sublime di un genio assoluto, Michelangelo
Buonarroti. A svelare i segreti di una storia lunga 5 secoli e
di un capolavoro ancora poco conosciuto è il libro "Michelangelo
e la Pietà in terracotta", a cura di Claudio Crescentini
(Erreciemme Edizioni). Il volume sistematizza tutti gli studi
relativi a questa Pietà databile tra il 1473 e il 1496, con
approfondimenti a livello storico-documentario e
stilistico-iconografico, nonché sulla struttura tecnica e
materica e sul restauro e l'analisi diagnostica. Gli esperti si
sono convinti che la statua, oggi custodita in un luogo sicuro
nel bolognese, sia da attribuire al giovane Michelangelo.
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