UMBERTO ECO, SULL'ARTE -SCRITTI DAL 1955 AL 2016 (LA NAVE DI TESEO, PP.
1.136, EURO 35).
A CURA DI
VINCENZO TRIONE. Quasi a sua insaputa, nel corso degli anni,
Umberto Eco ha scritto un autentico trattato sull'arte. Un opus
magnum frammentario, discontinuo, divagante, stratificato e,
appunto, inintenzionale. Vi confluiscono saggi, presentazioni,
conferenze, articoli e Bustine di Minerva. Materiali eterogenei
in larga parte dispersi e dimenticati che, ora, per la prima
volta, sono stati ritrovati, riorganizzati, riletti da Vincenzo
Trione e raccolti nel libro 'Sull'arte. Scritti dal 1955 al
2016', accompagnato da un'inedita galleria di ritratti di
Tullio Pericoli.
L'opera, destinata a diventare un riferimento per chiunque si
occupi di Arte ed Estetica, arriva in libreria il 19 maggio per
La nave di Teseo e sarà presentata al Salone Internazionale del
Libro di Torino il 22 maggio, alle 17.15 in Sala Rossa, con
Vincenzo Trione, Maurizio Ferraris, Anna Maria Lorusso, Stefano
Lucchini, Piergaetano Marchetti.
Un ulteriore tassello della immensa impresa intellettuale di
Umberto Eco. In contemporanea le nuove edizioni di 'Diario
minimo' e 'Sulla letteratura'.
È un trattato segreto e sorprendente, caratterizzato
dall'inconfondibile stile di Eco: un misto di originalità
interpretativa, di curiosità intellettuale, di fantasia, di
erudizione e di ironia. Vi incontriamo meditazioni
estetologiche, studi semiologici, indagini sociologiche e
incursioni militanti. E ancora: investigazioni sulle poetiche
del Novecento, sulle avanguardie e su movimenti come l'Informale
e l'arte programmata.
Molte pagine sono dedicate ad artisti-compagni di strada, tra
gli altri: Arman, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello,
Eugenio Carmi, Fabio Mauri, Ugo Mulas e Tullio Pericoli.
Rivelatori i passaggi su alcune figure decisive: la bellezza, la
bruttezza, l'imperfezione, il kitsch, la vertigine della lista.
Inattesi gli interventi sullo statuto della critica d'arte e
quelli, d'impronta civile, sul destino del patrimonio culturale.
Ne emerge un involontario e inquieto teorico-critico- storico
dell'arte. Che sembra abbandonarsi a ininterrotte scorribande.
In realtà, Eco tende a ritornare sempre sulle medesime
ossessioni: l'opera come luogo aperto, destinato a essere
abitato e continuato dallo spettatore; l'esperienza del fare
come avventura fondata sulla centralità del "formare". Infine,
l'arte come problema, come interrogazione.
Professore ordinario di Arte e media e di Storia dell'arte
contemporanea presso l'Università Iulm di Milano, dove è preside
della Facoltà di Arti e turismo, Trione è tra l'altro presidente
della Scuola dei beni e delle attività culturali e direttore
dell'Enciclopedia Treccani dell'Arte Contemporanea.
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