"Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il
diario ritrovato", è il nuovo romanzo scritto da Marco Goldin
(Solferino, collana Narrativa) che uscirà il 13 settembre. Dopo
I colori delle stelle del 2018, dedicato all'amicizia tra Van
Gogh e Gauguin, questo nuovo volume ne racconta il seguito
ideale. E lo fa ricorrendo alla formula, originale e
affascinante, di un "diario ritrovato", precisamente quello
degli ultimi settanta giorni di vita del grande pittore
olandese, trascorsi nel villaggio di Auvers-sur-Oise, a nord di
Parigi.
Un racconto scritto in prima persona, giorno dopo giorno, in
cui l'autore presta le sue parole a Van Gogh, con un tono e un
passo narrativo mai scevri dal rispetto delle fonti storiche,
tra cui al primo posto le lettere del pittore.
Il romanzo si apre il 15 maggio 1890, quando Van Gogh lascia
ancora fresco sul cavalletto l'ultimo quadro a Saint-Rémy, in
Provenza, prima di prendere un treno il giorno dopo e arrivare a
Parigi dal fratello Theo. E prima di prendere un altro treno e
arrivare a Auvers. Da lì in avanti il racconto si snoda
avvincente, tra le strade strette di quel villaggio con le case
dai tetti di paglia e ardesia, i castagni in fiore, la casa del
dottor Gachet, i campi di erba medica su cui galleggia il rosso
dei papaveri, il fiume che scorre lento, la chiesa con un cielo
smaltato di azzurro come una vetrata gotica.
E infine i campi di grano che sono come un appuntamento con
il destino, Van Gogh quasi accasciato sul suo seggiolino
pieghevole in mezzo al giallo di quel mare. Tra le presenze
evocate della madre, della sorella Wil, di Gauguin, di Theo e
della moglie Jo, dei Ravoux, del dottor Gachet e della figlia
Marguerite, e tanti altri personaggi compresi in un indice
conclusivo, vero e proprio capitolo in più, scritto dallo stesso
Goldin. Assieme ai tanti flash back narrativi che fanno di
questo libro un vero riassunto poetico dell'intera vita di Van
Gogh. Un romanzo struggente e stretto alla vita fino al limite
estremo.
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