(di Mauretta Capuano)
Al suo debutto come narratore
televisivo, Giancarlo De Cataldo, scrittore, sceneggiatore, già
magistrato ci porta dentro storie di crimini, dal 1963 al 2018,
in cui il racconto si fonda non tanto sul chi è stato, ma sul
perché e su come il fatto sia potuto accadere in una determinata
stagione. E' 'Cronache Criminali', nuovo programma di
approfondimento true crime, che parte lunedì 7 novembre, in
seconda serata su Rai1, con una puntata dedicata all'omicidio
compiuto dalla modella statunitense Terry Broome e la Milano da
bere, in piena metà anni '80.
"La tv è un lavoro collettivo, coinvolge tutti. Io faccio il
narratore di storie criminali con la pretesa di cercare di
capire perché certi delitti ci colpiscono più di altri e perché
comunque suscitano degli interrogativi inquietanti, profondi, ma
soprattutto perché avvengono in un certo periodo" dice all'ANSA
De Cataldo, tra i massimi esperti di crime. "Il delitto di
'Terry Broome, la Milano da bere' non sarebbe avvenuto in un
diverso contesto. I delitti raccontano il lato oscuro della
nostra esistenza e di un'epoca e quindi diventano emblematici
non solo e non tanto perché la stampa e i media si avventano. Il
movimento è al contrario: la stampa e i media mettono in risalto
delitti che colpiscono nel profondo" spiega De Cataldo che in tv
aveva già partecipato anni fa al primo show letterario
'Masterpiece' su Rai3 in cui cui faceva parte della giuria con
Andrea De Carlo e Taiye Selasi.
Format originale, coprodotto da Rai Approfondimento e Verve
Media Company, con capoprogetto Giovanni Filippetto, 'Cronache
Criminali' propone undici casi di cronaca iconici che hanno
fatto epoca, segnando il destino delle vittime, ma anche la
nostra società: dagli anni della Dolce Vita con l'uccisione a
Roma della modella Christa Wanninger nel '63 ("c'è un colpevole
accertato da sentenze e devo dire che per una volta tanto non ne
sono molto convinto" dice De Cataldo), passando per gli anni di
piombo e la morte di Pier Paolo Pasolini agli anni '90 con il
caso di Pietro Maso, fino ai giorni nostri con quello di Luca
Traini. "Racconteremo anche il femminicidio" spiega De Cataldo e
sono tutti casi di cui "rigorosamente e anche per una questione
di rispetto" non si è mai occupato come magistrato.
Nella prima puntata sul caso Terry Broome "c'è un racconto di
quegli anni fatto da Piero Colaprico, giornalista e romanziere.
C'è una bellissima e lucidissima intervista con Enrico Vanzina
che con il fratello ha raccontato la Milano di quegli anni nel
film 'Sotto il vestito niente'. Ci sarà anche la lettura di un
brano dal romanzo 'Appunti di un venditore di donne' di Giorgio
Faletti". Il secondo appuntamento è con il caso Pietro Maso:
"abbiamo un'intervista in cui si racconta, fa autocritica. In
certi passaggi in modo molto toccante" racconta De Cataldo che è
autore di queste storie con Giovanni Filipetto.
Da uno studio virtuale, supportato in ciascuna puntata da un
documentario di produzione originale e dai preziosi materiali
delle Teche Rai si sviluppa il racconto. Le puntate "sono
costruite attraverso testimonianze e interviste realizzate oggi.
Non ci sono solo materiali di archivio. Avrei trattato molto
volentieri il caso Montesi perché è l'archetipo di tutto il
complottismo nazionale, ma era il '53, non ci sono filmati"
spiega De Cataldo. 'Cronache Criminali' si interroga anche sul
femminicidio "sia quantitativamente sia qualitativamente, come
ferocia, crudeltà. E' l'unico delitto di sangue, molto violento,
che ha conosciuto un'impennata in questi anni. Ci sono poi
alcuni delitti che modificano i paradigmi come quello del Circeo
che per la prima volta rende inaccettabile l'idea che le donne
vittime di violenza possano essere processate a loro volta"
sottolinea lo scrittore che nel 2022 ha pubblicato due libri
'Dolce vita, dolce morte' (Rizzoli) e 'La svedese' (Einaudi
Stile Libero).
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